Altissima tensione ad Atene, dove si è concluso dopo cinque anni e mezzo un processo di rilevanza nazionale contro il partito neonazista greco Alba Dorata.

La sentenza è pesantissima: un membro del partito, Yorgos Roupakias, è stato riconosciuto colpevole dell'omicidio del rapper e attivista di sinistra Pavlos Fyssas, avvenuto nel 2013 poco lontano da Atene.

Fyssas, 34 anni, era stato ucciso all'arma bianca nella notte del 18 settembre 2013 davanti a un bar nel suo quartiere, Keratsini, alla periferia ovest di Atene. L'assassino, che ha ammesso l'omicidio, rischia l'ergastolo.

Nello stesso processo il leader di Alba Dorata, Nikólaos Michaloliákos, è stato definito "a capo di una organizzazione criminale": 62 anni, negazionista della Shoah e ammiratore del nazionalsocialismo, era uno dei 68 imputati.

Il pronunciamento ha scatenato il giubilo in Aula ma anche violenti scontri fuori dal Palazzo di Giustizia: gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e un cannone ad acqua per disperdere un gruppo di dimostranti che ha attaccato la polizia con bombe molotov ai margini di una manifestazione con oltre 15mila persone (secondo le stime delle autorità).

(Unioneonline/D)
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