Ali H, l'attentatore di Parigi, ha dichiarato agli inquirenti che ieri era convinto di agire contro la redazione di Charlie Hebdo, ormai da quattro anni trasferita in un luogo segreto e ultraprotetto.

E' quanto rivelano fonti dell'inchiesta a Le Parisien. Il giovane pakistano ha detto di aver perlustrato la zona a più riprese prima di passare all'azione. Il suo progetto era quello di incendiare l'edificio, come testimoniato anche da una bottiglia di alcol trovata ieri nella sua borsa.

"Non sopportavo di vedere le caricature di Maometto", ha detto, caricature che sono state ripubblicate di recente in occasione dell'inizio del processo per il tragico attentato del gennaio 2015.

L'algerino di 33 anni arrestato poco dopo invece non era un suo complice, ma un uomo che aveva osservato la sua azione e ha tentato di fermarlo. Per questo è stato rilasciato già ieri sera, dopo poche ore di fermo.

L'uomo era stato visto discutere animatamente con l'attentatore dopo il ferimento di due persone a colpi di mannaia. Poi i testimoni hanno visto Alì fuggire e l'algerino avviarsi verso la metropolitana, dove è stato arrestato dopo pochi minuti.

Le sue parole e quelle della sua legale, Lucie Simon ("Non aveva alcun legame con l'attentatore, ha cercato di fermarlo comportandosi da eroe") hanno convinto gli inquirenti a rilasciarlo.

(Unioneonline/L)
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