Non c'è solo il preannunciato ripristino della stretta su pub, ristoranti e bar (con coprifuoco anticipato in Inghilterra alle 22) fra le misure che il governo Tory di Boris Johnson ha annunciato oggi di fronte al rimbalzo dei contagi da coronavirus nel Regno Unito.

La svolta, con indicazioni che avranno valenza di "sei mesi", comprende anche stadi per il momento chiusi, controlli stringenti sul tetto massimo di persone che possono riunirsi, anche in contesti familiari, e poi un dietrofront circa l'incoraggiamento degli ultimi mesi alla popolazione a tornare sui luoghi di lavoro.

In generale si prova a "ridurre l'interazione sociale per rallentare la diffusione del virus", con l'obiettivo di allontanare lo spettro di un secondo lockdown generale bis, che avrebbe conseguenze disastrose per l'economia del Paese.

Il premier Boris Johnson, intervenendo alla Camera dei Comuni, ha indicato la prospettiva di una seconda ondata come "reale" sulla scia di "Francia, Spagna e altri Paesi", e confermato la decisione del suo governo di ripristinare limiti da giovedì agli orari di pub, ristoranti e bar di tutta l'Inghilterra (con coprifuoco alle 22), di tornare a incoraggiare il telelavoro, di estendere l'obbligo legale della mascherina e di introdurre controlli stringenti sui tetto massimo delle persone nei contatti sociali. Rinviato, inoltre, il ritorno del pubblico negli eventi sportivi.

Ridotto a 15 anche il numero massimo di invitati ai matrimoni. Johnson ha definito la situazione attuale "un pericoloso punto di svolta" da affrontare subito. Il leader dell'opposizione laburista Keir Starmer ha approvato le nuove misure, ma ha accusato il governo di non avere una strategia complessiva, ha criticato le falle nel sistema di test e tracciamento e ha detto che un eventuale lockdown nazionale bis rappresenterebbe il segno di "un fallimento" dell'esecutivo.

(Unioneonline/v.l.)
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