La seconda ondata ora spaventa il Regno Unito. Il numero dei morti resta lontano da quello della primavera, ma Boris Johnson, allarmato dai 5mila contagi delle ultime 24 ore (picco da maggio), dal forte aumento dei ricoveri e dai segnali ancor peggiori che arrivano da Francia e Spagna impone una nuova stretta.

La annuncia in Parlamento, poi in serata fa un drammatico discorso televisivo alla nazione.

"Il Covid-19 sta tornando a diffondersi in maniera esponenziale, come vediamo dai numeri di Paesi come Spagna e Francia, noi dobbiamo adottare queste restrizioni per frenare il virus adesso", afferma il premier specificando che queste misure servono ad evitare "un nuovo lockdown nazionale". "E' irrealistico - ammonisce - pensare che il contagio dei giovani sia privo di conseguenze, poiché esso finisce inevitabilmente per coinvolgere altre fasce d'età".

Tono drammatici ma anche duri quelli dell'inquilino di Downing Street, che chiede "disciplina". "Sono riluttante ad intervenire sulle libertà personali, ma è necessario agire per evitare conseguenze più gravi. Se la popolazione non rispetterà le restrizioni mi riservo il potere di prendere misure più severe", minaccia, e spiega che per far rispettare le nuove norme, che sono "vincolanti" scenderanno in campo la Polizia e l'esercito.

LE RESTRIZIONI - Misure parziali che da un lato servono ad allontanare lo spettro di un nuovo lockdown totale, ma anche a dare una sveglia alla popolazione, che sembra già aver dimenticato i momenti drammatici vissuti in primavera. Il Regno Unito ha un bilancio di 42mila morti, il più alto d'Europa.

Queste le misure: coprifuoco per pub, bar e ristoranti, che da giovedì dovranno chiudere alle 22 in tutta l'Inghilterra; archiviato l'appello al ritorno in ufficio, chi può "lavori da casa" è l'appello; viene rafforzato l'obbligo legale delle mascherine nei luoghi pubblici, esteso a personale di negozi, hotel, ristoranti, con multe elevate a 200 sterline: controlli più severi della Polizia per imporre il rispetto della regola del sei, il numero massimo di persone autorizzate a incontrarsi in famiglia o tra conoscenti; si riduce a 15 il limite massimo dei partecipanti ai matrimoni, resta fermo a 30 per i funerali; rinviata sine die l'apertura degli stadi e degli impanti sportivi, prevista per ottobre. Risparmiati per ora negozi, fabbriche, scuole e università.

In tutto ciò un lockdown vero e proprio già è in vigore per 15 milioni di britannici, quelli che vivono nelle zona a più alta concentrazione di nuovi focolai, tra cui ci sono grandi città come Birmingham.

"Non si tratta di un altro lockdown", ha precisato Johnson, ma "bisogna agire, siamo a un punto di svolta pericoloso". Il lockdown, ha affermato, è da pensarsi come un'extrema ratio, paragonandolo a "un'opzione nucleare". Toni drammatici quelli utilizzati da Johnson nel suo messaggio serale.

Tutte le nuove misure sono destinate a protrarsi fino a sei mesi, in attesa di sottoporre a Westminster una proroga della legislazione emergenziale in scadenza la prossima settimana.

(Unioneonline/L)
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