Proseguono in Bulgaria da oltre un mese le proteste antigovernative, con i manifestanti che non desistono dalla richiesta di dimissioni del premier Boyko Borissov e del procuratore generale Ivan Ghescev. Entrambi infatti, a loro avviso, farebbero gli interessi degli oligarchi e della mafia e non dei cittadini.

Durante l'intera giornata di ieri e la notte scorsa, a Sofia sono rimasti bloccati con tendopoli e barricate l'incrocio nevralgico di Orlov most (Ponte delle Aquile), quello davanti all'Università, e un terzo, vicino all'edificio del Consiglio dei ministri. Sempre la notte scorsa si è svolta nella capitale bulgara una fiaccolata di protesta dal Ponte delle Aquile lungo "Tsarigradsko shosse", il corso che porta dal centro della città alle autostrade verso Est.

Nonostante le dichiarazioni dei capi di polizia e gendarmeria che i blocchi stradali sarebbero stati smantellati, fino a stamane non c'è stato nessun intervento.

Secondo fonti del canale tv Bnt, il premier Borissov avrebbe ordinato di non intraprendere azioni contro le tendopoli dei manifestanti a Sofia. Ieri sera Borissov ha pubblicato su Facebook una sua foto insieme ai suoi nipoti con il testo: "È sempre bello parlare con un bambino, sono i bambini a suggerire le decisioni giuste. È giunto il tempo dei loro sorrisi e delle mie decisioni".

Stando ad alcuni analisti, a giudicare da queste parole, sarebbe questione di ore l'annuncio delle dimissioni del premier della Bulgaria.

(Unioneonline/v.l.)
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