Hong Kong, arrestato il gigante dell'editoria Jimmy Lai
L'accusa è di violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionaleIl gigante dell'editoria Jimmy Lai, tra le figure di maggior rilievo del fronte democratico di Hong Kong, è stato arrestato questa mattina con il sospetto di violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale.
La polizia ha riferito di aver eseguito in tutto sette arresti a carico di persone di età compresa tra i 39 e i 72 anni.
L'accusa è "di collusione con forze straniere e cospirazione per commettere frodi", parte di un'operazione su larga scala.
Lai, 72 anni, si è visto arrivare la polizia a casa mentre centinaia di agenti hanno perquisito la sede della Next Digital, la holding del gruppo che presiede, e dell'Apple Daily, tabloid schierato a favore delle proteste contro Pechino che edita anche un'edizione a Taiwan.
In manette anche due figli del magnate (uno per collusione con forze straniere e uno per frode) e quattro funzionari di Next Digital.
Lai da tempo era nel mirino delle forze dell'ordine per le sue attività pro democrazia: era stato già arrestato a febbraio con altre figure di primo piano del fronte democratico per la partecipazione alle manifestazioni non autorizzate.
Nel 2019 partecipò a una missione negli Usa con altri attivisti di Hong Kong incontrando il segretario di Stato Mike Pompeo, il vice presidente Mike Pence e la speaker della Camera Nancy Pelosi.
(Unioneonline/D)