Nonostante le minacce di Usa, Ue e Gran Bretagna, la Cina ha approvato la legge sulla sicurezza nazionale tarata per Hong Kong.

Una decisione vista come una stretta all'ampia autonomia dell'ex colonia britannica anche se per la Cina la nuova legge servirà a riportare l'ordine dopo un anno di aspri e violenti scontri.

Non mancano ovviamente le polemiche: la legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina "segna la fine della Hong Kong che il mondo conosceva. Con poteri spazzati via e una legge indefinita, la città diventerà uno stato di polizia segreta", scrive su Twitter l'attivista pro-democrazia Joshua Wong.

Boris Johnson conferma la reazione, inquieta, ma per ora prudente, del Regno Unito: "Naturalmente siamo profondamente allarmati", ha detto il premier a Dudley riservandosi di "verificare" se il testo sia "in conflitto con la dichiarazione congiunta" firmata con Pechino al tempo della restituzione dell'ex colonia britannica. Johnson ha poi aggiunto di non voler cavalcare "alcuna sinofobia", ma non ha escluso reazioni su questo specifico punto da annunciare "al momento opportuno".

(Unioneonline/D)
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