E se vi dicessero che dietro le strategie mondiali anti-Covid ci sono uno scrittore di fantascienza e una modella di riviste per adulti?

L'accusa parte dal Guardian, che in un'inchiesta esclusiva ha scoperto che l'Organizzazione mondiale della sanità e vari governi nazionali hanno modificato le loro politiche di risposta al coronavirus e le terapie - in particolare l'uso di idrossiclorochina - sulla base di dati "imperfetti" provenienti da una semisconosciuta azienda statunitense che si occupa di analisi sanitaria.

L'azienda di cui si parla, la Surgisphere, che sostiene di gestire "una delle più vaste e veloci banche dati ospedaliere del mondo", conta tre soli dipendenti con scarsa o nessuna esperienza scientifica secondo il Guardian.

Uno dei dipendenti, indicato come caporedattore scientifico, è in realtà uno scrittore di fantascienza, mentre la "dirigente marketing" risulta in realtà essere una modella di riviste per adulti e hostess per fiere e congressi. La pagina Linkedn dell'azienda ha meno di 100 follower e la scorsa settimana indicava un organico composto da 6 persone, poi diventate nelle ultime ore 3.

Sarebbe stata quest'azienda a fornire i dati necessari alla compilazione di diversi studi pubblicati anche su "The Lancet" e sul "New England Journal of Medicine", due delle maggiori riviste scientifiche mondiali, ma senza "fino ad ora fornire spiegazioni sui dati o sulla metodologia" applicata.

I dati che la Surgisphere sostiene di avere acquisito legittimamente da oltre un migliaio di ospedali nel mondo, scrive il Guardian, sono stati alla base di articoli scientifici che hanno portato a una modifica delle terapie per il Covid-19 nei Paesi dell'America Latina. Gli stessi dati sono stati utilizzati dall'Oms e dagli istituti di ricerca di tutto il mondo per fermare i test sull'uso dell'idrossiclorochina, farmaco sul quale si è a lungo dibattuto per il trattamento del coronavirus.

Gli autori degli studi pubblicati hanno ora commissionato un'indagine indipendente a seguito dei dubbi sollevati sull'"affidabilità del database" utilizzato.

(Unioneonline/D)
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