I grandi del mondo volano a Gerusalemme per combattere l'antisemitismo.

Il vertice, voluto con forza dal presidente israeliano Reuven Rivlin, sposta dunque in Israele l'asse geopolitico delle manifestazioni per il Giorno della Memoria in programma in quasi tutto il mondo il 27 gennaio e che culminano, come ogni anno, nelle celebrazioni ad Auschwitz in Polonia. Non a caso, il presidente polacco Andrzey Duda ha deciso alla fine di non partecipare.

L'appuntamento inoltre diventerà anche, inevitabilmente, l'occasione per discutere i temi caldi del momento: a partire dall'Iran, come ha già annunciato il premier Benyamin Netanyahu.

Oltre 40 i capi di stato attesi, e fra questi anche Sergio Mattarella. Non ci sarà invece l'inviato di Trump, e detentore del Piano di pace del Capo della Casa Bianca, Jared Kushner, bloccato a Davos.

In programma una discussione nell'ambito del forum internazionale "Ricordare la Shoah, combattere l'antisemitismo", in programma oggi nel Museo di Yad Vashem a Gerusalemme.

Previsto un incontro di Netanyahu con Putin che poi incontrerà anche Abu Mazen a Betlemme, in Cisgiordania. Ed è possibile che il presidente russo annunci la liberazione di Naama Issachar, la ragazza israeliana detenuta a Mosca per detenzione di una piccola quantità di droga e per il cui rilascio si sono espressi sia Rivlin sia Netanyahu.

(Unioneonline/v.l.)
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