Scatta il cessate il fuoco in Libia.

Lo ha annunciato Ahmed Al Mismari, portavoce dell'Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar, aggiungendo che una "dura rappresaglia" verrà attuata contro chi non lo rispetterà. La tregua è stata accettata dal capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico (Gna), Fayez al Sarraj, che ha invitato le parti a una trattativa sotto l'egida dell'Onu.

Passa dunque la linea russo-turca, come auspicato ieri dal leader russo Vladimir Putin dopo aver incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel: "Conto molto - ha detto - che a mezzanotte, come abbiamo esortato con Erdogan, le parti in contrasto cesseranno il fuoco e smetteranno le ostilità: poi vorremmo tenere con loro ulteriori consultazioni".

L'incontro a Palazzo Chigi tra Haftar e Conte (Archivio L'Unione Sarda)
L'incontro a Palazzo Chigi tra Haftar e Conte (Archivio L'Unione Sarda)
L'incontro a Palazzo Chigi tra Haftar e Conte (Archivio L'Unione Sarda)

Ieri, dopo tre giorni di blackout con l'Italia per aver aperto le porte di Palazzo Chigi al rivale Haftar, il premier libico Fayez al Sarraj ha deciso di accettare l'invito del primo ministro Giuseppe Conte e tornare a Roma.

È stato proprio Conte a far riferimento all'incontro che ha spinto Sarraj mercoledì scorso a saltare la tappa italiana: "Ho rappresentato con forza ad Haftar" la posizione dell'Italia "che lavora per la pace" e "gli ho espresso tutta la mia costernazione per l'attacco all'accademia militare di Tripoli".

"L'Italia - ha assicurato il premier nelle tre ore di incontro - ha sempre lavorato per una soluzione politica, per contrastare l'opzione militare, ritenendo quella politica l'unica prospettiva che possa garantire al popolo libico benessere e prosperità. Non abbiamo altri obiettivi, non abbiamo agende nascoste".

Occhi puntati su cosa accadrà adesso sul fronte libico: dopo i combattimenti è tempo di negoziare e raggiungere la pace il prima possibile. Per Conte l'unica strada è quella europea: "L'Ue - ha spiegato - è la massima garanzia che si possa offrire all'autonomia e all'indipendenza" della Libia, garanzia "di non rimettere le sorti future del popolo libico alla volontà di singoli attori".

Dopo l'incontro il premier ha sentito il presidente francese Emmanuel Macron con il quale ha ribadito l'importanza del "coordinamento europeo". E, a quanto si apprende, è in agenda anche una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel. La priorità ora è la conferenza di Berlino, che Merkel da Mosca ha assicurato che si terrà a breve. L'impegno dell'Italia punta a una rapida realizzazione del summit, aperto a tutte le parti, per il quale, secondo Sarraj, l'ostacolo è sempre lo stesso: Haftar.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata