L'Iran respinge le accuse al mittente e bolla come "una grande bugia" le tesi secondo cui il Boeing 737 dell'Ukraine International Airlines caduto alla periferia di Teheran, provocando la morte di 176 persone (tra cui 63 canadesi), sarebbe stato colpito per errore da missili iraniani.

A puntare il dito, senza troppi giri di parole, il premier canadese Justin Trudeau seguito a ruota dal britannico Boris Johnson. Avanzata dalle autorità di Kiev e rilanciata da fonti di intelligence americane e irachene, la versione non è stata esclusa neppure da Donald Trump.

"Qualcuno potrebbe aver commesso un errore. Ho un mio sospetto su quanto accaduto", ha detto il presidente americano, nel pieno delle tensioni con la Repubblica islamica.

"Nessuno si assumerà la responsabilità di una così grande menzogna una volta che si saprà che si tratta di una tesi disonesta", ha detto un portavoce del governo di Teheran.

"Quello che posso dirvi è che l'aereo non è stato colpito da un missile", gli ha fatto eco il capo dell'Ente iraniano per l'Aviazione civile, Ali Abedzadeh: "Non hanno alcun valore commenti su quello che è accaduto prima di ascoltare e analizzare i dati delle scatole nere".

Dati che, ha aggiunto, "in condizioni normali siamo in grado di analizzare velocemente. Ma poiché l'aereo è stato danneggiato è molto difficile estrarli direttamente, servono hardware e software speciali. Nel Paese li abbiamo".

Comunque, questa la sua prima ricostruzione, "c'era fuoco a bordo dell'aereo" e prima dello schianto - poco dopo il decollo dall'aeroporto di Teheran - il pilota aveva deciso di invertire la rotta: "Bisogna indagare sulle cause".

NUOVE SANZIONI - Il segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin e il segretario di Stato Mike Pompeo hanno annunciato in una conferenza stampa alla Casa Bianca nuove sanzioni contro Teheran come risposta all'attacco missilistico contro due basi Usa in Iraq, la rappresaglia iraniana dopo l'omicidio di Qassem Soleimani.

Le nuove sanzioni colpiscono vari settori, tra cui il manifatturiero, il tessile, il minerario (acciaio e alluminio in particolare), e otto dirigenti ritenuti coinvolti nel raid missilistico. Tra gli otto ci sono il segretario del Consiglio supremo di sicurezza Ali Shamkhani e il comandante della milizia Basij Gholamreza Soleimani.

(Unioneonline/D)

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