Cade la prima testa "eccellente" dopo la bufera che ha travolto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, finito nell'occhio del ciclone per aver sollecitato al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky un'indagine a carico del figlio di Joe Biden, probabile candidato democratico alle elezioni presidenziali 2020.

Si tratta di Kurt Volker, inviato speciale Usa a Kiev, che ha rassegnato le dimissioni.

Intanto, prosegue l'inchiesta sull'accaduto, con i democratici che puntano a perfezionare la procedura di impeachment per il numero uno di Washington.

I presidenti di tre commissioni della Camera hanno infatti formalizzato la richiesta per avere dal segretario di Stato Mike Pompeo tutti i documenti relativi ai contatti fra Trump e Zelensky.

Termine ultime fissato: il 4 ottobre.

Nei prossimi giorni, inoltre, sono previste le deposizioni di cinque dirigenti del Dipartimento di Stato, tra cui proprio il dimissionario Volker.

Altra questione sul piatto, quella degli aiuti che Trump, che Hillary Clinton ha definito "un tornado umano di corruzione", avrebbe avrebbe paventato di sospendere del tutto se il leader ucraino non avesse accettato di collaborare. Al proposito, il segretario alla Difesa americano Mark Esper ha assicurato che i funzionari del Pentagono forniranno "qualsiasi informazione possibile" al Congresso.

Lo stesso Esper ha assicurato che il rinvio degli aiuti a Kiev non ha mai avuto effetti sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

(Unioneonline/l.f.)
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