È salito a 50 il bilancio delle vittime nelle stragi avvenute in Nuova Zelanda per mano di Brenton Tarrant, il suprematista bianco di 28 anni che ha messo in atto il suo piano mortale a Christchurh.

Lo ha riferito la polizia che ha precisato come uno dei feriti sia morto in ospedale. Sono in tutto 36 i ricoverati, due dei quali in condizioni gravi.

Da ieri le autorità lavorano senza sosta per stabilire l'identità di tutte le vittime, provenienti da diversi Paesi del mondo (tra cui Giordania, India, Pakistan, Bangladesh, Afghanistan, Fiji, Somalia e Arabia Saudita). Come raccontato dalla Bbc, alcuni di loro erano rifugiati, convinti di trovarsi al sicuro in Nuova Zelanda.

I corpi delle persone uccise, una volta identificate, inizieranno a essere restituiti ai parenti. Ad affermarlo è il primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Ardern, che ha poi aggiunto: "Sono una dei 30 destinatari del manifesto, che mi è stato inviato nove minuti prima dell'attacco", ha detto Arden, facendo riferimento al documento di oltre 87 pagine che conteneva messaggi anti-immigrati e anti-musulmani, pubblicato online dal killer prima della strage.

Il premier ha precisato che nella mail non erano indicati dettagli specifici dell'attacco.

"IL KILLER MINACCIATO IN CARCERE" - Secondo alcuni media neozelandesi riportano che Brenton Tarrant, 28 anni, tra gli autori della strage, sarebbe finito nel mirino di alcune gang criminali locali, che avrebbero minacciato ritorsioni contro di lui in carcere.

(Unioneonline/s.a.-F)
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