Mancano 48 ore al secondo storico incontro tra Kim Jong-un e Donald Trump, in programma mercoledì ad Hanoi, in Vietnam.

Il Presidente Usa è già salito a bordo dell'Air Force Une : alloggerà al Marriott Hotel Hanoi, dove già è massiccia la presenza di agenti e personale della sicurezza.

Kim Jong-un dovrebbe invece alloggiare all'Hotel Melia, a una decina di chilometri di distanza da quello in cui soggiorna Trump.

E forse non è un caso che come luogo del summit sia stata scelta proprio la città di Hanoi. Quello che Washington vuole proporre a Pyongyang è proprio il modello Vietnam, ovvero la trasformazione del Paese da rivale a partner, attraverso una rivoluzione capitalista.

Il Vietnam dopo la sanguinosa guerra si è aperto al mercato, è cresciuto in maniera esponenziale ed è a tutti gli effetti un partner degli States. Trump è pronto ad offrire la stessa possibilità a Kim, a patto che Pyongyang si impegni in maniera concreta e verificabile nel processo di smantellamento dell'arsenale nucleare.

Lo ha lasciato intendere chiaramente il segretario di Stato Mike Pompeo: "Alla luce della prosperità e del legame che abbiamo ora con il Viernam, qualcosa di inimmaginabile una volta, ho un messaggio per il presidente Kim Jong-un: Trump ritiene che il vostro Paese possa percorrere la stessa strada, sta a voi decidere di cogliere l'opportunità".

Inoltre i due leader potrebbero dichiarare formalmente la fine della guerra tra Stati Uniti e Corea del Nord, ha affermato un portavoce del presidente della Corea del Sud Moon Jae-in: "Ci sono grandi possibilità che Trump e Kim presentino una dichiarazione che sancisca la fine della guerra tra i loro Paesi".

Nord Corea e Usa, infatti, sono formalmente ancora in guerra dal 1950. La guerra delle Coree si è conclusa nel 1953 con un armistizio, ma non c'è stato alcun trattato di pace che ha dichiarato formalmente concluso in conflitto.

(Unioneonline/L)
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