"Non sono in grado di parlare per il dolore. Vittorio era un bravissimo ragazzo, un ragazzo come gli altri, amava il calcio e la sua fidanzata".

Sono le parole struggenti con cui uno zio ricorda Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in Congo nel corso di un efferato attacco nel quale hanno perso la vita anche l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e un autista.

Un dolore che accomuna in queste ore tutti gli abitanti di Sonnino, in provincia di Latina, paese d'origine del militare.

Vittorio Iacovacci, effettivo nel XIII Reggimento Gorizia, avrebbe dovuto sposarsi nei prossimi mesi, al ritorno dall'incarico in Congo. Un ritorno fissato per inizio marzo, dopo sei mesi di servizio all'estero.

A recarsi nella casa di famiglia per comunicare la triste notizia è stato il comandante della compagnia dei carabinieri di Terracina, Francesco Vivona, assieme al comandante della stazione di Sonnino, Gaetano Borrelli.

Poi nell'abitazione è iniziato il via vai di parenti e amici, pronti a stringersi alla famiglia in questo momento drammatico.

(Unioneonline/l.f.)
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