Buone notizie per la Sardegna, che insieme ad altre 5 regioni/province autonome si conferma zona "virtuosa" e resta in fascia gialla.

È quanto prevede la nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà nelle prossime ore e che entrerà in vigore da domenica 17 gennaio.

Accanto all'Isola, a restare in fascia gialla sono Campania, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Molise.

BOLZANO, LOMBARDIA E SICILIA - Da quanto si apprende dal Ministero della Salute, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia tre Regioni/Province autonome passano invece in "area rossa": sono la provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Sicilia.

IL MONITORAGGIO - Sono undici le regioni italiane che riportano una classificazione di "rischio alto" (contro 12 della settimana precedente), e 10 quelle a rischio moderato (di cui 4 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) mentre nessuna è a rischio basso. È quanto evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale realizzato da ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss).

Valore elevato di incidenza nella settimana di monitoraggio nella Regione Veneto (365,21 per 100.000 abitanti), a Bolzano (320,82), in Emilia Romagna (284,64), e Friuli Venezia Giulia (270,77).

NO TRACCIAMENTO - E su tutto il territorio si è ancora lontani dai livelli che permetterebbero il completo ripristino dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.

In due casi, Bolzano e Lombardia, l'Rt puntuale è maggiore di 1,25 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 3.

Nove regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta) hanno invece un Rt puntuale maggiore a uno nel limite inferiore, compatibili con uno scenario tipo 2.

Altre 10 regioni, fra cui la Sardegna, hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo 1 ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto.

TERAPIE INTENSIVE - Sono invece 12 le Regioni o Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (contro le 13 della settimana precedente) mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere sopra la soglia critica (30%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (dato al 4 gennaio) a 2.636 (dato al 12 gennaio). Aumenta lievemente anche il numero di persone ricoverate in aree mediche, che passa da 23.317 a 23.712. "Tale tendenza - si spiega nella bozza del documento - a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive".

(Unioneonline/v.l.)
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