In corso la riunione tra il governo e le regioni per decidere le nuove misure restrittive che entreranno nel nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio.

All'incontro, convocato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, partecipa anche il ministro della Salute Roberto Speranza e i rappresentanti di Anci e Upi.

LE IPOTESI - Sul tavolo c'è l'ipotesi di intervenire sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione delle regioni a rischio alto. Sarebbe stata confermata la stretta sulla movida con il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18.

Esteso anche il divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle, così come avvenuto dalle feste di Natale ad oggi. Ci sarebbe l'ok a istituire una zona bianca, seppur difficile da raggiungere (servirebbe un Rt sotto 0.5), in cui poter riaprire tutto senza limitazioni, e a riaprire i musei, ma soltanto nelle regioni gialle.

LA ZONA ROSSA - In discussione anche la zona rossa automatica nel caso si superi il limite dei 250 contagiati per 100mila abitanti. Non dovrebbe cambiare invece la norma che prevede la possibilità una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni) di andare a trovare amici o parenti.

Non dovrebbe passare l'ipotesi dei weekend arancioni ovunque: le giornate di sabato e domenica, dunque, avranno le stesse limitazioni delle zone di appartenenza. Resteranno ancora chiuse palestre e piscine, così come teatri e cinema.

LA RICHIESTA DI TRE REGIONI - Lombardia, Campania e Friuli Venezia Giulia avrebbero chiesto al governo che tutta Italia diventi un'unica zona arancione, una linea di prudenza uguale per tutti ed eventualmente ulteriori strette in caso di peggioramento dei dati. Dai presidenti sarebbe poi arrivata al governo la richiesta di ristori certi per le attività che rimarranno chiuse.

SPERANZA: "MISURE NECESSARIE" - Senza le misure restrittive introdotte per le vacanze di Natale "avremo altri numeri" ha sottolineato Speranza, secondo quanto si apprende, invitando a guardare cosa sta succedendo nel resto d'Europa, dove c'è "una situazione complessa". "Il vaccino è una speranza ma le misure sono ancora necessarie ad evitare un aumento incontrollato dei contagi - il monito -. Nessuno sottovaluti la serietà della situazione".

(Unioneonline/D)
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