Un bambino di 12 anni ha rischiato di morire per le conseguenze del Covid a Firenze, ma è stato salvato dai medici dell'ospedale pediatrico Meyer. E' il primo caso in Italia di un giovanissimo paziente di tale gravità.

Il piccolo a causa del virus ha sviluppato una rarissima forma di infiammazione, detta Pims, una sindrome che in pochissimo tempo ha compromesso il funzionamento di tutti gli organi vitali, portandolo in uno stato di shock dal quale si temeva non potesse riprendersi.

Ora è guarito e tornato a casa grazie alle cure degli specialisti, che gli hanno somministrato delle mirate terapie antinfiammatorie.

LA STORIA - Tutto comincia con due giorni di febbre seguiti da dolori addominali. In poco tempo l'infiammazione si diffonde colpendo cuore, reni e polmoni e il bimbo viene portato in ospedale.

"Una cosa che non avevamo mai visto prima, una condizione rarissima", spiega la dottoressa Manuela L'Erario, responsabile anestesia e rianimazione del Meyer. "Si tratta dell'unico paziente Covid senza comorbilità che abbiamo ricoverato in terapia intensiva".

Di solito nei più giovani il virus non crea troppi danni, e all'inizio era così anche per questo 12enne, la cui infezione si è scoperta solo in ospedale. Forse risaliva anche a una o due settimane prima, ma a distanza di tempo ha fatto esplodere una grave infiammazione dovuta a una vera e propria tempesta di citochine, proteine che regolano la risposta immunitaria e che se presenti in eccesso possono danneggiare gravemente il nostro corpo.

"Il quadro clinico - continua L'Erario - era devastante e peggiorava rapidamente anche dopo il ricovero in intensiva". Il bambino è stato intubato per 14 giorni, si è temuto il peggio e non è stato facile mettere a punto una terapia adeguata. Utile si è rivelata l'appartenenza a network nazionali e internazionali e il confronto tra specialisti. Importante per la guarigione l'utilizzo di un farmaco inibitore della Interleuchina-1, di solito usato in gravi patologie autoimmuni, assieme ad altre terapie anti-infiammatorie.

Una sindrome, la Pims, anche più grave di quella di Kawasaki, che sebbene potenzialmente mortale colpisce un unico organo, il cuore.

(Unioneonline/L)
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