L'impianto del nuovo Dpcm con regole e restrizioni per arginare l'epidemia di Covid in Italia resta confermato anche dopo la riunione tra il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza della Presidenza del Consiglio

Riccardo Fraccaro.

"È stata un'intensa giornata di lavoro con Regioni e Enti locali caratterizzata da confronto continuo e leale collaborazione. I contributi arrivati da Regioni ed Enti locali sono assolutamente costruttivi", ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. "Dal governo sono state elaborate e trasmesse indicazioni chiare per le misure nazionali e per le restrizioni potenziali da attuare, in automatico, nei territori ritenuti in condizioni sanitarie più critiche. Così come saranno automatici e tempestivi tutti i ristori per le attività colpite. Ancora una volta abbiamo lavorato fianco a fianco per un'azione condivisa con i territori avendo un obiettivo unico comune: proteggere sempre la salute e rafforzare le reti sanitarie per contenere il più possibile la diffusione del virus".

Rimande dunque il regime differenziato "a semaforo" (I DETTAGLI) che divide l'Italia in tre fasce di rischio contagio.

Tra le poche modifiche apportate sui paci sono quelle sui parrucchieri, che resteranno aperti anche nelle zone che rientrano nello scenario 4, a dispetto di quanto previsto nella prima bozze del decreto circolata ieri.

Ecco, salvo sorprese dell'ultimo momento, il dettaglio delle nuove misure, che resteranno in vigore fino al 3 dicembre.

COPRIFUOCO - Previsto il coprifuoco "dalle 22 alle 5", con spostamenti consentiti "esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero per motivi di salute". "È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata - prosegue il decreto - di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi".

STOP AGLI SPOSTAMENTI - Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di "elevata gravità" e quelle nelle quali ci sono situazioni di "massima gravità" - "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Il provvedimento - che sarà adottato con ordinanze del ministro della Salute - può riguardare intere "Regioni o parti di esse". La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti "all'interno dei medesimi territori", dunque a livello comunale e provinciale.

VERIFICA SETTIMANALE - Le "ulteriori misure di contenimento del contagio" nelle Regioni, o in parte di esse, che ricadono nello scenario di rischio 3 o nello scenario di rischio 4 entrano in vigore "con ordinanza adottata dal Ministro della Salute d'intesa con il presidente della Regione interessata". La verifica del ministero della Salute dei presupposti che pongono una Regione nello scenario 3 ("elevata gravità e livello di rischio alto") o nello scenario 4 ("massima gravità e livello di rischio alto") avviene con "frequenza almeno settimanale". Le ordinanze "sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del presente decreto", si legge ancora nella bozza.

TRASPORTI - La bozza del nuovo Dpcm prevede, inoltre, che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito "un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento"; ciò con esclusione, però, del "trasporto scolastico dedicato".

NO ALLE CROCIERE - Al fine di contrastare il diffondersi del coronavirus, la bozza del nuovo Dpcm prevede anche lo stop dei servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Il provvedimento, in vigore dalla data di adozione del decreto, fa salve le crociere in atto entro l'8 novembre. E' inoltre consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l'ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta 'inoperosa'.

I NEGOZI - Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all'articolo 1 ter. "Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l'asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Una deroga è stata invece presa, come detto, per i parrucchieri.

CENTRI COMMERCIALI - "Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati".

ATTIVITA' MOTORIA - Resta invece consentita l'attività motoria "in prossimità della propria abitazione" e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva "esclusivamente all'aperto e in forma individuale".

CHIUSI MUSEI E LUOGHI DELLA CULTURA - La bozza del nuovo Dpcm prevede la sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all'interno di locali adibiti ad attività differente. Inoltre, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.

SCUOLE- Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza. "Ferma la possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l'infanzia...e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza". In tutte le altre zone il Dpcm conferma invece quanto annunciato dal premier alla Camera e cioè scuola in presenza per infanzia, elementari e medie e Dad per le superiori: "Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica...in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata".

Nelle zone rosse si potrà uscire di casa solo per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di

necessità ovvero per motivi di salute", nonché per tutti quegli spostamenti "strettamente necessari" ad accompagnare i bambini a scuola.

SMART WORKING - Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale: è quanto prevede la bozza del Dpcm. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell'emergenza) dovranno assicurare "le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l'effettività del servizio erogato" e "con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione". Sarà compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working. La bozza contiene anche la "forte raccomandazione" sull'utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.

STOP AI CONCORSI - Prevista anche la "sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile". Lo stop ai concorsi era stato previsto dal governo anche in una prima bozza del Dpcm del 24/10 salvo stralciare il comma successivamente, su richiesta delle Regioni.
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