Quando lo ha visto mendicare per la strada ha avuto un moto di compassione e gli ha regalato un panino. E lui, in cambio, l'ha violentata.

E' successo a Como: vittima una donna di 47 anni, appena uscita dal supermercato nella zona di Como Borghi, a ridosso del centro storico. Erano più o meno le nove di sera e in giro c'era già pochissima gente per via delle restrizioni anti-Covid.

Davanti al negozio c'era lui, un 31enne di nazionalità nigeriana, che l'ha fermata per chiederle l'elemosina. Lei non aveva nulla da dargli da mangiare: così è tornata dentro, gli ha comprato qualcosa da mettere sotto i denti, poi si è avviata verso casa.

Quello che è accaduto dopo difficilmente avrebbe potuto immaginarlo: il giovane l'ha seguita, l'ha spinta contro la recinzione di un parcheggio e l'ha immobilizzata usandole violenza.

Per fortuna c'era un passante che ha chiamato subito il 112. Una pattuglia della Volante ha così raggiunto in pochi minuti il luogo dell'aggressione, ponendo fine alla violenza e arrestando in flagranza il nigeriano.

Per la donna, sotto choc, una prognosi di 15 giorni. L'uomo, accusato di violenza sessuale, non ha fissa dimora ed era senza documenti. Entrato in Italia come richiedente asilo, aveva ottenuto un permesso di soggiorno che era scaduto nel 2016. Da allora, un precedente per percosse e quattro provvedimenti di espulsione, ai quali non ha ottemperato, restando in Italia da irregolare.

Solo un mese e mezzo fa sempre a Como, a poche centinaia di metri di distanza da dove la donna è stata aggredita ieri sera, Ridha Mamoudi, tunisino di 53 anni, ha ucciso don Roberto Malgesini, il prete dei poveri. Anche Mahmoudi era senza permesso di soggiorno, scaduto, ed era colpito da provvedimenti di espulsione non eseguiti.

(Unioneonline/D)
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