In questo momento in Italia "abbiamo uno Scenario di tipo 3".

Lo ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo al question time alla Camera sull'ultimo decreto anti-Covid e citando uno studio del Cts.

Cosa significa Scenario 3? Rt, ossia indice di contagio, compreso tra 1,25 e 1,50 e primi segnali di sovraccarico del sistema sanitario. Ecco perché il Comitato tecnico scientifico prevede in questa fase possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti.

A tali misure si è attenuto il governo nell'adozione del dpcm, ha spiegato il presidente del Consiglio. E il Cts, "dopo ampia analisi ha condiviso i provvedimenti inseriti nel testo".

"Siamo consapevoli che sono misure severe - ha aggiunto - ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano. Non abbiamo adottato misure secondo un criterio arbitrario né con una gerarchia di valori fra le attività. L'insieme delle misure va valutato in termini complessivi e gli effetti nell'arco di circa due settimane. Tutte le misure rispondono alla necessità di tenere sotto controllo i contagi" in modo "da preservare la tenuta del sistema sanitario nazionale e scongiurare un lockdown generalizzato che danneggerebbe ancor di più" l'economia del Paese.

Sul fronte trasporti, uno dei più delicati, "il governo ha confermato l'istituzione di tavoli permanenti per la soluzione delle criticità. Il Mit sta valutando l'incremento del numero di corse" in contemporanea con gli orari dove "l'afflusso è maggiore": "E' evidente che ci sia un'oggettiva difficoltà di assicurare che le misure di sicurezza e distanziamento siano rispettate nel corso dell'intera giornata". Ed è per questo che le misure del dpcm sono finalizzate "ad alleggerire i flussi nei trasporti", la conclusione.

(Unioneonline/D)
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