Non c’è niente da fare, le vicende di Flavio Briatore fanno sempre parlare e infiammano gli animi, così come i video dove spiega le sue idee.

Quest’estate è stato colpito dal Covid-19 durante una tragica pandemia che è anche una grave emergenza economica.

Era insieme ai suoi collaboratori, il 10 agosto, quando ha riaperto le porte del suo Billionaire, fondato nel 1998, sinonimo planetario di divertimento e vacanze da sogno, un locale frequentato da celebrità italiane ed internazionali che ogni anno occupa 150 lavoratori “di cui 100 sardi”, rimarca con orgoglio il manager innamorato della Sardegna.

Assieme ad altri suoi 30 dipendenti è stato infettato dal virus che non risparmia nessuno, non guarda la residenza o la dichiarazione dei redditi, colpisce quando le cautele sono meno rigide e il contatto interpersonale più agevole. E nelle discoteche di tutta Italia il contagio si è diffuso inevitabilmente.

Flavio Briatore amico della Sardegna e dei sardi, molti suoi estimatori dicono questo. Tanti pastori la considerano un benefattore. Perché questo legame con una categoria di lavoratori che in Sardegna è sinonimo di eccellenza e di straordinaria laboriosità e caparbietà?

"I pastori sono artigiani di prodotti eccezionali e unici. Sono contento di aver portato il pecorino sardo di alcuni produttori, di cui sono diventato amico, in molte capitali mondiali grazie alla catena Cipriani e ad alcune iniziative che ho intrapreso con il mio amico Oscar Farinetti, patron di Eataly. E nella battaglia sul prezzo del latte sono stato al loro fianco fin dal primo momento".

Sulla diatriba con il sindaco di Arzachena qualche ripensamento?

"Intanto voglio chiedere scusa ai sardi se qualcuno può aver mal interpretato le mie parole. Però che Arzachena non sia un luogo noto all’estero è un dato di fatto, mentre è certo che Porto Cervo e la Costa Smeralda siano considerate unanimemente sinonimo mondiale di bellezza e mare stupendo e di questo anche il Comune di Arzachena credo che tragga grandi vantaggi e benefici. Provate a chiedere a un americano o a un russo se conoscono Arzachena. Poi fate la stessa domanda con oggetto Costa Smeralda e vediamo i risultati. Qualche frase troppo concitata e mal espressa da parte mia ha montato questa vicenda fino a farla diventare una vera e propria bagarre. Il sindaco ha voluto, giustamente, difendere il suo provvedimento e la mia critica alla sua ordinanza si è trasformata in una offesa verso i sardi. Niente di più sbagliato. Io amo la Sardegna e considero i sardi un popolo straordinario. Lo dico oggi, l’ho sempre detto e continuerò a pensarla così. E, personalmente, non ho alcun problema con il sindaco Ragnedda".

Continuerà il Billionaire l’estate prossima?

"Vediamo… Dipende da quelle che saranno le condizioni del mercato. Anche se bisognerà sperare che il pericolo del contagio sia definitivamente cessato e che il tanto atteso vaccino arrivi al più presto".

Il video virale postato su Instagram sul suo incontro con il Covid-19 è stato fortemente criticato da più parti. Cosa pensa al riguardo?

"Io per fortuna ne sono uscito in fretta e auguro a tutti i malati di coronavirus di avere un decorso rapido come è successo a me. Mi hanno accusato di voler banalizzare il coronavirus. Non è neanche lontanamente il mio pensiero. E l’ho detto chiaro nel video, ma evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Hanno ascoltato solo una parte delle mie parole, quelle utili a fare polemiche, quando invece io predico continuamente la massima attenzione alle regole. Ripeto il concetto: rispetto alla polmonite avuta lo scorso anno, che mi ha davvero provato, ho sofferto meno. È la mia esperienza con il virus non quella di tutti gli altri malati che in molti casi non sono riusciti a superare questo terribile virus. Non ho mai banalizzato, anzi sono molto preoccupato per l’emergenza sanitaria e per la pandemia economica. Però, e lo dicono i nostri luminari, da Matteo Bassetti ad Alberto Zangrillo e Maria Rita Gismondo fino a Luca Richeldi componente del Comitato Tecnico Scientifico, dal Covid-19, e lo posso affermare per esperienza diretta, si può guarire. Anche se qualcuno ha scherzato e qualche atro ha fatto spiacevoli battute, sono entrato al San Raffaele per una prostatite, non per il coronavirus, considerato che al rientro a Montecarlo ho fatto il test sierologico risultando negativo. Alcuni personaggi hanno avuto parole davvero sgradevoli nei miei confronti e per la mia situazione di salute, ma io non ricambio e mai augurerò a nessuno la prostatite o altri mali, neanche al mio peggior nemico. All’ospedale San Raffaele stanno facendo un grandissimo lavoro per somministrare cure e terapie efficaci. In tutta Italia ci sono medici in prima linea negli ospedali che ogni giorno compiono sforzi enormi per accudire i malati e la situazione sta migliorando sensibilmente".

Quindi?

"Credo che questo continuo emettere bollettini con il numero dei contagi incuta terrore e angoscia nelle persone. Per l’influenza e le polmoniti, che tutti gli anni uccidono migliaia di persone in particolare anziani, non esiste la stessa comunicazione ossessiva. Se una persona si ammala di coronavirus dev’essere curata e assistita, deve stare in quarantena fino al doppio tampone negativo e riguardarsi per non contagiare gli altri seguendo le prescrizioni del medico. Stanno distraendo il popolo dai reali problemi dell'economia, del lavoro e dello sviluppo. Si seguano le regole che i medici stabiliscono, certo, però si rimetta il Paese in moto. Basta bollettini giornalieri. Si affronti l'epidemia con serietà, rigore e fermezza ma si riprenda a produrre e parlare dei problemi concreti che il virus ha causato".

Quali problemi?

"Povertà, mancanza di lavoro, ritardi nell'erogazione dei sussidi e disorganizzazione totale del Governo che a giugno aveva stigmatizzato la proposta del presidente della Regione Christian Solinas, che intendeva richiedere per l’ingresso in Sardegna la certificazione di negatività, salvo poi far finta di niente dopo Ferragosto quando le altre Regioni hanno imposto i test ai sardi e ai turisti di rientro dalla Sardegna, una vera e propria discriminazione. Da Roma hanno creato il caso Sardegna e il caso Billionaire proprio per colpire me e il governatore Solinas di centrodestra che invece aveva visto giusto nel cercare di tutelare la sua terra".

Si parla troppo di virus e si dimenticano le altre questioni?

"L’Informazione va bene, ma senza che prevalga su tutto. Un bollettino settimanale sarebbe più che sufficiente e senza il dettaglio dei singoli comuni o addirittura di ogni attività produttiva dove si riscontrano i contagi. Così si crea soltanto una pericolosa caccia all’untore. Con una informazione calibrata e non invasiva la gente starebbe comunque attenta e prudente, rispettosa delle regole ma senza la paura che a nulla serve se non a bloccare l'economia. Spero che il viceministro Sileri, persona seria e di buon senso, ascolti la mia proposta e si possa riprendere a parlare dei problemi della collettività. Per l’emergenza sanitaria ci sono i medici che in Italia sono un’eccellenza. Quindi siamo in buone mani. Per il virus dell’economica le ricette sono lavoro, lavoro, lavoro e ripresa in toto delle attività, sempre in sicurezza. Però bisogna andare avanti da subito, determinati e decisi, nel rispetto delle regole da seguire in modo ferreo con più controlli da parte delle autorità competenti".

Ieri a Non è L’Arena la sua prima intervista televisiva dopo la malattia.

"Con Massimo Giletti siamo amici e mi trovo bene nella sua trasmissione perché tratta questioni di straordinaria attualità e posso esprimermi liberamente. Porta avanti battaglie importanti e anche io sono uno che non si tira indietro quando bisogna difendere principi fondamentali".

La Sardegna?

"Dopo tanti anni di Sardegna sarei felice che mi venisse riconosciuto, l’ho detto e lo ripeto, il mio grande amore verso questa terra, verso il suo popolo e verso la sua anima che scopro essere sempre più speciale. La Sardegna non la puoi possedere. È lei che, dopo averti conquistato, ti adotta con la sua magica dimensione".

L.P.
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