La Corte d'Assise di Milano ha condannato a 24 anni di carcere Ousseynou Sy, il 47enne che nel marzo scorso a San Donato Milanese ha dirottato e incendiato un autobus con a bordo una scolaresca di 50 ragazzini, due insegnanti e una collaboratrice scolastica, tutti messi in salvo dai carabinieri, tra cui un militare sardo.

I giudici hanno accolto la richiesta della procura che ha riqualificato l'ipotesi di sequestro in sequestro con finalità di terrorismo. La difesa aveva chiesto l'assoluzione per il reato di strage, definendo insussistente l'aggravante del terrorismo.

"Se volete condannarmi fate pure, ma ricordatevi che il mio gesto aveva solo lo scopo di salvare vite umane, perché non se ne poteva più. Tutti i giorni vedevo orrori", ha detto Sy prima che i giudici entrassero in camera di consiglio, rinnovando "le accuse a Salvini" definendolo "piccolo Duce". L'uomo, rivolgendosi alla corte, ha chiesto "giustizia per tutte le famiglie che hanno visto i loro figli e i loro parenti lasciati morire davanti alle nostre coste".

Sy se la prende anche con i magistrati. "Non hanno speso una parola - dice - sulla nave Gregoretti, quando ci furono persone che sono rimaste per giorni in mare. Il decreto Salvini uccide deliberatamente. Il fatto che siano rimasti in silenzio li ha resi complici, perché il silenzio uccide".

Per rendere dichiarazioni spontanee, Sy si è calato dal volto la mascherina nera, con la scritta "l'Africa non morirà mai" e la cartina del continente ricamate.

I 24 anni di carcere sono "una condanna abnorme e ingiusta - sostiene - Mi ha sorpreso davvero e mi sono domandato come sia possibile chiedere una simile pena in nome del popolo italiano".

Quando i giudici si sono ritirati in camera di consiglio, è stato portato nelle camere di sicurezza dell'aula bunker di Milano.

(Unioneonline/v.l.-D)
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