La proroga dello stato d'emergenza è "un atto dovuto proposto dal Governo che ha messo in sicurezza sanitaria il Paese. Lo stato di emergenza è la nostra Arca di Noè".

Parola del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che si esprime così nel dibattito se sia giusto o meno proseguire lo stato d'emergenza fino al 31 dicembre, ipotesi ventilata dal premier Giuseppe Conte e che dovrebbe passare dal Parlamento nei prossimi giorni.

L'Italia, ha detto Boccia in un'intervista al Messaggero, è "un modello nel mondo sulla protezione della salute e della vita. Fino a quando il Covid-19 sarà in circolazione potranno sempre servire misure eccezionali per lavoratori, imprese, sanità, scuola e per ogni comparto su cui governo, regioni ed enti locali sono chiamati a dare risposte quotidiane. Ho fiducia nel senso di responsabilità dell'opposizione".

Sulle misure adottate durante il lockdown "ci siamo basati sulle valutazioni del comitato tecnico-scientifico, sui rischi potenziali e ci siamo assunti le responsabilità". Oggi "è diverso, ci sono strumenti e conoscenze e lo prevede già la legge in vigore che sarà possibile circoscrivere i territori in caso di crisi improvvise".

Dalla riapertura delle regioni del 3 giugno scorso l'uso dei decreti ministeriali "è stato ridotto quasi a zero - ricorda Boccia -. Il numero dei Dpcm è stato intenso solo nelle settimane più drammatiche del lockdown quando era necessario assumere decisioni immediate e per tutelare la vita. Quelle esigenze non ci sono più".

La pericolosità dell'epidemia, conclude, non va sottovalutata: "Se torna a dilagare rischiamo di non poterci rialzare più".

BERLUSCONI: "NON FORZARE LA COSTITUZIONE" - Contrario alla proroga, se non nelle forme previste dalla Costituzione, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: garantire la salute pubblica, dice, "anche con mezzi straordinari, adeguati alla gravità della situazione" non può diventare "un pretesto per una sostanziale sospensione di alcune fondamentali garanzie costituzionali, prima fra le quali un chiaro e trasparente controllo del Parlamento sulle decisioni dell'esecutivo".

Il governo Conte, afferma il leader di Forza Italia in una lettera alla Stampa, "ha fin qui scelto di evitare passaggi parlamentari, con il ricorso allo strumento del Dpcm, ma non per questo ha guadagnato in velocità né in efficienza delle decisioni".

Un voto alle Camere, "con la dichiarata disponibilità dell'opposizione ad evitare, come è ovvio, ogni atteggiamento ostruzionistico, non avrebbe allungato in alcun modo i tempi di decisioni che in alcuni casi erano necessarie, ma che spesso si sono rivelate contraddittorie e inefficaci e che proprio con il dibattito in Parlamento avrebbero potuto essere migliorate e perfezionate".

L'ex premier ribadisce quindi la disponibilità a collaborare con il governo ma, chiarisce, "proprio per questo giudicheremmo incomprensibile nel merito e inaccettabile sul piano della procedura la decisione di forzare ancora la Costituzione e la trasparenza del processo democratico". Ogni disponibilità a collaborare, da qui in avanti, sarà "strettamente legata" al rispetto della "sovranità popolare, a partire proprio da ogni ipotesi di proroga dello stato di emergenza".

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata