Lo scontro politico sulla proroga sino a fine anno dello stato d'emergenza per il coronavirus diventa anche istituzionale.

Sul lato politico il centrodestra non vuole concedere al premier un ulteriore periodo di poteri speciali, pure necessario per agire con immediatezza per bloccare i voli (come è stato fatto per il Bangladesh) o ancor più in caso di una seconda ondata autunnale. E c'è anche il Pd che pretende che vengano definiti "perimetri molto ben delineati".

Poi c'è lo scontro istituzionale con la presidente del Senato Casellati che annuncia un voto ad hoc in Parlamento martedì, in occasione delle comunicazioni del ministro Speranza che illustrerà un nuovo Dpcm per prolungare alcune misure anti-contagio in scadenza il 14, come quelle su distanziamento e mascherine. E Palazzo Chigi che la smentisce.

Va giù duro la seconda carica dello Stato: "Mi auguro che il voto di martedì sia l'inizio di una democrazia compiuta, perché alla Camera e al Senato siamo ormai gli invisibili della Costituzione".

Ma Palazzo Chigi replica e chiarisce: martedì Speranza illustrerà i contenuti di un nuovo Dpcm prima che venga firmato da Conte. Ma non è in quel contesto che il Parlamento voterà sullo stato d'emergenza.

La procedura, fa sapere Palazzo Chigi, sarà diversa. Per rendere operativa la proroga si intende usare una delibera in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Poi su quella il premier riferirà in Aula, illustrando i termini entro cui il governo potrebbe portare sino a fine anno lo stato d'emergenza. Se ci sarà anche un voto, è tutto da vedere.

Insomma, le Camere ne discuteranno, ma non è detto che voteranno, anche se Italia Viva e Pd cercheranno di convincere Giuseppe Conte a sottoporre il provvedimento al voto del Parlamento. Meno "appassionati" alla vicenda i 5 Stelle, Crimi bolla la proroga come una questione "prettamente tecnica".

I nostri lettori, chiamati ad esprimersi sulla vicenda, sono profondamente divisi: 200 i favorevoli alla proroga, 196 i contrari al momento.

(Unioneonline/L)

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