Altissima tensione nella cittadina casertana di Mondragone, dove è esploso un focolaio di Covid-19 da una cinquantina di casi nella comunità bulgara.

Una vera e propria guerriglia urbana tra gli italiani e i bulgari che abitano nei palazzi Ex Cirio diventati zona rossa.

Un gruppo di bulgari ha protestato contro la messa in quarantena uscendo fuori dalla zona rossa, ma le forze dell'ordine che presidiano i varchi sono riusciti a ricacciarli dentro.

Poi sono arrivati i manifestanti italiani a presidiare i varchi, ed è allora che è scattato il parapiglia. Un bulgaro ha lanciato una sedia dal balcone, gli italiani hanno risposto lanciando pietre e sfondando i finestrini delle auto dei bulgari parcheggiate, per poi mostrare le targhe a mo' di trofeo. E' stato colpito anche un agente.

Sotto al palazzo si è radunata una folla che ha accusato anche la Polizia di essere stata troppo permissiva, poi i manifestanti hanno bloccato la Domiziana, impedendo il transito in entrambe le direzioni e realizzando con delle transenne un vero e proprio blocco di fronte ai palazzi dove si trova la comunità bulgara.

ARRIVA L'ESERCITO - Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha annunciato l'arrivo dell'esercito: "Questa mattina - ha fatto sapere - ho avuto un colloquio con il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l'invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell'ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il Ministro ha annunciato l'arrivo dell'esercito".

I POSITIVI INTROVABILI - Vanno intanto avanti, con difficoltà, le operazioni di trasferimento dei positivi - quasi tutti asintomatici - al Covid hospital di Maddaloni. Ma ne mancano all'appello tanti: molti non si riescono a rintracciare, non risultano censiti e si ipotizza abbiano fatto perdere le proprie tracce anche per paura di perdere il lavoro. Molti dei residenti in quei palazzi sono braccianti agricoli, spesso sfruttati da caporali loro connazionali. In tanti, inoltre, rifiutano di sottoporsi al tampone. Una situazione potenzialmente esplosiva.

(Unioneonline/L)
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