Hanno deciso di lanciare un messaggio forte attraverso Facebook, affinché giunga direttamente ai giovani, che in questi giorni popolano la movida di molte città italiane da Nord a Sud spesso incuranti delle norme anti-Covid.

"Movida nel weekend? Noi non curiamo gli imbecilli". Gli autori sono i medici dell'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", ma un appello "provocazione" arriva anche da un rianimatore che scrive: "Non curo i cretini".

"In tutta Italia si sono registrati assembramenti davanti ai locali della movida del sabato sera. Per colpa di qualcuno retrocederemo alla fase 1? Noi non curiamo gli imbecilli", è il post dell'associazione, da anni impegnata contro il fenomeno delle violenze ai danni dei camici bianchi.

Una provocazione, spiegano, "per scuotere le coscienze dei giovani, per dire loro che i medici cureranno sempre tutti ma è assurdo farsi artefici di nuovi contagi per incuranza".

Spopola anche il post di Carlo Serini, rianimatore all'ospedale San Carlo di Milano: "Io faccio l'anestesista rianimatore per tutti, belli e brutti, bianchi e neri, grandi e piccoli, italiani e stranieri, insomma non si guarda (giustamente) in faccia a nessuno. Ma non faccio l'anestesista rianimatore per i cretini. Cari cretini, eliminatevi come preferite che fate un favore all'umanitá. Ma non chiedeteci ancora di rivedere e rivivere i tre mesi appena trascorsi, a causa del vostro cretinismo. Io sono in terapia del sonno per sedare e sopire incubi, insonnie e risvegli dopo tre mesi in un ospedale Covid: e voi che fate? L'aperitivo. Cretino é una diagnosi (e oggi arriva gratis), non un insulto".

(Unioneonline/L)
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