Ci sono anche due militari tra le oltre 10mila vittime di coronavirus in Italia.

Si tratta del luogotenente Mario D'Orfeo, comandante della stazione di Villanova d'Asti, e del maresciallo maggiore Fabrizio Gelmini, addetto alla Stazione di Pisogne, in provincia di Brescia.

Due vite dedicate "al dovere, alle istituzioni e soprattutto ai cittadini e alle comunità su cui erano chiamati a vigilare", ricorda l'Arma, mentre il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, si dice "vicino a tutti gli italiani che stanno soffrendo per la perdita di un proprio caro".

D'Orfeo, 55 anni, originario di Chieti, è morto nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Asti, dove era ricoverato da quattro giorni. Dal 2015 comandava la stazione di Villanova.

L'Arma era la sua seconda famiglia: "Gli aveva dedicato la vita", le parole del comandante provinciale dei carabinieri di Asti, il tenente colonnello Pierantonio Breda. "Il Luogotenente sapeva usare la pacatezza dei buoni - dice il sindaco di Villanova, Christian Giordano - ma era deciso nel ruolo che rivestiva. Ci lascia una persona di cuore che ha amato il suo lavoro e il suo territorio".

Fabrizio Gelmini, 58 anni, era addetto alla stazione Carabinieri di Pisogne. Viveva a Sovere, in provincia di Bergamo, una delle zone più colpite dal coronavirus, con la moglie e due figli di 22 e 18 anni.

Era stato in servizio in diverse stazioni, prima come carabiniere e successivamente come sottufficiale.

(Unioneonline/D)
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