È andato a correre e poi al lavoro, ha giocato a pallone con gli amici, ha frequentato un corso della Croce Rossa e ha preso parte a tre cene: è quanto avrebbe fatto negli ultimi 4 giorni, quando i sintomi della malattia erano già evidenti, il 38enne del Lodigiano ricoverato in gravi condizioni con il Coronavirus da mercoledì sera all'ospedale di Codogno.

Positivi ai test anche sua moglie - un'insegnante di liceo di Codogno, che è incinta - e uno stretto conoscente, entrambi ricoverati in isolamento al Sacco di Milano, punto di riferimento nazionale per le bioemergenze insieme all'istituto Spallanzani di Roma.

Il 38enne, che lavora all'Unilever di Casalpusterlengo dove oggi i sanitari sono già arrivati per fare i tamponi a tutti i colleghi, vive vicino a Codogno e si è presentato in ospedale una prima volta domenica sera con la febbre, ma sarebbe stato rimandato a casa con un antibiotico. Poi, il ricovero mercoledì sera.

Si stanno ora avviando le procedure per la quarantena di tutte le persone che sono entrate in contatto con lui: almeno una settantina di persone, anche se sono almeno un centinaio le persone contattate da ieri sera dalle autorità sanitarie.

Nel frattempo, sbarrati a scopo precauzionale tutti gli accessi all'ospedale di Codogno, dove sono già stati dimessi molti pazienti. Tutti i dipendenti dell'ospedale indossano la mascherina.

L'appello della sanità lombarda: "Tutti i cittadini di Castiglione d'Adda, di Codogno e di Casalpusterlengo, a scopo precauzionale, rimangano in ambito domiciliare ed evitino contatti sociali":

(Unioneonline/v.l.)
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