Erano compagne di banco Gaia Vonfreymann e Camilla Romagnoli, le due ragazze travolte e uccise da un'auto sabato sera a Roma.

Amiche del cuore e inseparabili, le due sedicenni sono morte a pochi metri da casa, e dal liceo che frequentavano insieme, a Corso Francia, dopo aver trascorso la serata insieme ai loro coetanei a Ponte Milvio.

Gaia, figlia unica, "era una persona splendida, davvero speciale e sempre pronta ad aiutare gli altri", ha detto tra le lacrime un amico. Abitava a pochi metri dal liceo classico De Sanctis, dove frequentava il terzo anno. Amava lo sport, per diverso tempo si era dedicata al canottaggio e attualmente giocava a pallavolo.

"Avevamo fatto tanti progetti con Camilla. Non è giusto. Non doveva andare così, doveva investire me", le parole della mamma, distrutta dal dolore. Ad effettuare il riconoscimento di Gaia è stato il papà, arrivato sul posto su una sedia a rotelle a causa proprio di un incidente stradale.

Camilla, invece, aveva una sorella più grande di qualche anno. Era più timida e silenziosa. Il papà Marino lavora per una ditta di generi alimentari e da circa dieci anni rifornisce anche uno dei locali che affacciano proprio sul luogo in cui è avvenuto il terribile incidente.

LE INDAGINI - Non meno drammatico adesso il futuro del ventenne Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, alla guida del suv che ha falciato le due giovani e che ora è indagato per omicidio stradale.

Portato in ospedale per gli accertamenti di rito, sarebbe risultato positivo agli accertamenti alcolemici e tossicologici. Solo ulteriori esami, i cui esiti arriveranno nei prossimi giorni, potranno però stabilire i "parametri, la tipologia e il livello di sostanze rinvenute".

Intanto la macchina e il cellulare del ragazzo sono stati sequestrati. Verranno effettuate verifiche sul telefono per stabilire se al momento dell'impatto stesse effettuando una chiamata o inviando messaggi.

"Abbiamo sentito un gran boato e siamo usciti dal locale. Pensavo a un tamponamento, poi ho visto le ragazze a terra" ha raccontato il titolare di un ristorante che ha poi accolto le famiglie delle ragazze fino all'alba.

"I corpi erano lontani dalle strisce, probabilmente volevano scavalcare il guardrail", ha raccontato un residente di Corso Francia. Una versione simile a quella riferita da un ragazzo: "Ho assistito all'incidente. È un'immagine che non dimenticherò mai. Erano al centro della strada, Gaia si è girata verso Camilla e poi è arrivata quella macchina - ha ricordato - c'è stata la frenata fortissima e l'impatto che le ha sbalzate; l'auto è andata avanti. Poi sono arrivate altre macchine, penso che almeno tre le abbiano colpite". Elemento su cui gli inquirenti stanno indagando.

Il regista Genovese, intanto, si è detto sgomento: "Il dolore per Gaia e Camilla e per i loro genitori è insopportabile. Siamo una famiglia distrutta, è una tragedia immensa che ci porteremo dentro per sempre".

(Unioneonline/D)
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