La Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, i due studenti americani in carcere a Regina Coeli per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega avvenuto lo scorso 26 luglio.

I pm hanno chiuso le indagini e la richiesta di giudizio immediato cautelare permette di saltare l'udienza preliminare arrivando direttamente davanti alla corte d'Assise.

Ai due indagati vengono contestati la tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e concorso in omicidio.

Secondo quanto riporta "Il Tempo", anche Finnegan Elder Lee, il 20enne che ha materialmente sferrato le 11 coltellate al vicebrigadiere sapeva, al pari del suo amico, che quello che aveva davanti era un carabiniere.

Lo ha detto lo stesso Elder, il 2 agosto, mentre a Regina Coeli, non sapendo di essere intercettato, ha parlato con suo padre e l'amico Micheal Craig Peters, venuto dagli Usa per fargli da consulente legale. "Quando ci hanno fatto vedere velocemente i distintivi", ha ricordato il 20enne, subito interrotto da Craig che, bisbigliando, gli suggerisce: "Rimani calmo, attieniti alla tua dichiarazione, ripassala punto per punto, ricordatela. Non ci deve preoccupare la tua dichiarazione, durante l'interrogatorio, questo non lo puoi dire. È successo e basta".

"Tu non hai visto niente", gli ha spiegato il legale, facendo riferimento proprio ai tesserini dei carabinieri.

Nella conversazione, riporta il quotidiano, raccontando la dinamica di quella notte, Finnegan ribadisce di aver capito che Cerciello e Varriale erano due esponenti delle forze dell'ordine: "Ho visto due sbirri. Uno di cui più basso. Erano rivolti nella direzione opposta. Sono venuti dietro a noi, alle nostre spalle. E la macchina militare era qui".

(Unioneonline/F)
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