Il vicepresidente del consiglio comunale di Vercelli Giuseppe Cannata è indagato dalla Procura per istigazione a delinquere, aggravata dall'aver commesso il fatto attraverso strumenti informatici e telematici.

Parliamo dell'esponente di Fratelli d'Italia che aveva riservato una personalissima ricetta omofoba per "lesbiche, gay e pedofili". "Ammazzateli tutti", aveva scritto su Facebook, sollevando una levata di scudi generale e la condanna della stessa Giorgia Meloni.

Cannata si è in seguito autosospeso dal partito, ma non ha mollato la poltrona.

L'avviso di garanzia gli è stato già notificato, è stata anche eseguita una perquisizione personale e informatica: "La responsabilità del post va attribuita inequivocabilmente a Cannata", precisa la procura di Vercelli.

"Parole che non rispecchiano assolutamente il nostro pensiero", si era affrettata a precisare Giorgia Meloni.

"Sono un medico, ho sempre aiutato tutti e ho tanti amici gay", si è scusato l'autore del post. Poi la giusitificazione, surreale: "Era indignato per le vicende di Bibbiano e volevo esprimere tutta la mia indignazione per quei fatti. Spero che le mie scuse possano essere accettate".

Va detto che Cannata non è nuovo a post in perfetto stile da hater: "Delinquenti e ladri" agli iscritti del Pd, "mer**" a Carola Rackete, "schifosi comunisti" a chi ha sfilato al Pride. Ma questa volta ha decisamente esagerato.

(Unioneonline/L)
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