Il Tar della Calabria ha accolto il ricorso del Comune di Riace, finito nel mirino degli inquirenti per il sistema di accoglienza migranti, e annullato il provvedimento del Viminale che aveva escluso la cittadina calabrese dallo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

La pronuncia del Tar si basa, come sostenuto dai legali del Comune di Riace, sul fatto che a Riace sia stato autorizzato il finanziamento per il triennio 2017-2019 "in prosecuzione del triennio precedente senza avere comminato penalità".

Quindi è stata evidenziata "la massima benevolenza dell'amministrazione evidentemente attuatasi mettendo a disposizione risorse umane e finanziarie", nonostante le criticità gestionali ed operative.

"È una bella notizia ma resta l'amarezza per aver interrotto un'esperienza positiva come quella di Riace", ha commentato il sindaco sospeso della cittadina calabrese, Mimmo Lucano.

"Le persone sono state trasferite - sottolinea Lucano - i danni sono stati fatti. Ma almeno si ristabilisce dal punto di vista amministrativo un po' di giustizia. Abbiamo operato in una terra col destino segnato e vogliamo continuare a farlo. Noi andiamo avanti e per quanto mi riguarda cercherò giustizia in tutte le sedi".

(Unioneonline/D)
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