Un luogo sacro, ricco di storia contaminato dall'incuria, dalle erbacce e dagli insetti. Nessun rispetto per il cimitero monumentale di Cala d'Oliva, il borgo dell'isola dell'Asinara. L'indignazione per quello stato di degrado non colpisce soltanto i turisti stranieri, ma anche i visitatori locali attratti da quella struttura, da quei muri bianchi che appaiono con "timidezza" sulla strada che conduce a Punta Sabina.

All'interno superando il cancello si scopre uno spettacolo indecoroso: l'erba è alta e invade le tombe dove sono conservati i resti degli antenati di Stintino. "Tombe divelte e abbandonate, escrementi di animali sparsi ovunque - lamenta un visitatore - all'interno uno scenario sconcertante dove è facile l'accesso ai cinghiali che sembrano spadroneggiare. Eppure c'è una ricchezza da preservare e qualcuno dovrebbe intervenire".

La denuncia sullo stato di degrado del cimitero arriva anche da Marina Massidda, una ex residente dell'isola parco nazionale e discendente di alcuni avi sepolti in quelle tombe: "Con profonda tristezza trovo il cimitero di Cala D'Oliva in queste condizioni pietose, con l'erba alta e che addirittura non consente l'accesso - dice - un luogo antico che accoglie le tombe di coloro che hanno contribuito a rendere celebre e famosa l'isola dell'Asinara".
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