Daniela è una mamma di grande coraggio e determinazione.

Nativa di Pozzomaggiore è sposata con un allevatore di Bonorva, dove risiede da 6 anni.

Sua figlia Valentina ne ha 23. È una bellissima ragazza disabile, con problemi psico-motori.

Il suo sguardo e il suo sorriso sono di quelli che rimangono impressi nell'anima. A fine febbraio comincia la vicenda, un'odissea a lieto fine, un'avventura travagliata e drammatica, in cui Valentina viene trattata quasi come un pacco postale.

"Valentina a fine febbraio comincia a sentirsi male - racconta mamma Daniela - Ha la febbre e la portiamo all'ospedale di Ozieri. Le fanno una tac: ha una broncopolmonite. I medici mi dicono che è in pericolo di vita. Io e mio marito siamo disperati. Valentina viene trasferita al San Giovanni Paolo II di Olbia, reparto rianimazione. Io mi trasferisco lì per assisterla. Sono giorni di ansia".

Arriva il secondo trasferimento. "Per mia figlia il 10 marzo si rende necessario il ricovero a Sassari, in rianimazione. In piena pandemia vedo parenti dei ricoverati entrare in ospedale senza mascherine. Valentina è intubata e qualcuno del reparto mi dice che non c'è pericolo. Io sono allibita e temo il peggio".

A questo punto un altro trasloco. "Il 15 marzo a Sassari - continua Daniela - mi dicono che si devono liberare dei posti in rianimazione. È in arrivo qualche paziente con trauma cranico. Per Valentina ancora un viaggio, un ritorno a Olbia. Il 17 marzo a mia figlia viene di nuovo la febbre. Le fanno il tampone. Coronavirus. Il mondo mi crolla addosso. Il 19 marzo Valentina deve essere ancora trasferita, stavolta al San Francesco di Nuoro, dove c'è un reparto apposito per il trattamento del Covid. Temo per la sua vita, ma Valentina è una leonessa. Resiste".

Dopo tante peripezie arriva il lieto fine. "Quattro giorni fa Valentina - conclude Daniela - non ha più febbre. I tamponi dei giorni scorsi hanno dato esito negativo. Oggi il terzo. Ancora negativo. Mia figlia ce l'ha fatta, dopo che ha lottato 40 giorni senza mollare mai".

La gioia è ovviamente immensa. Oltre la famiglia tutta Bonorva in queste settimane ha trepidato per Valentina, che ha dovuto sopportare sulle sue fragili spalle il caos dei giorni del Coronavirus. La sua è una storia che deve fare riflettere. Ma ora, dopo amarezze e preoccupazioni è anche il momento dell'esultanza e dei ringraziamenti, specialmente verso tutte quelle persone, medici, infermieri, operatori sanitari, che sputano sangue ogni giorno, rendendosi utili al prossimo e andando incontro con coraggio al pericolo costante.

"Tutto questo si sarebbe potuto evitare - afferma mamma Daniela.- Tuttavia non smetterò mai di ringraziare tutte le persone che si sono occupate di mia figlia, in particolar modo quelle dell'ospedale di Ozieri, Olbia e di Nuoro. Oggi Valentina è tornata a sorridere. Il merito è il loro. Di questi angeli".
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