Un imprenditore della nautica algherese anticipava i soldi per il rifornimento di droga dal pusher cagliaritano: cocaina e eroina, da piazzare in provincia. La polvere bianca finiva poi in mano a un disoccupato di Alghero che la distribuiva ai piccoli spacciatori o ai consumatori della zona. Un poliziotto del commissariato avvertiva di eventuali blitz da parte dei colleghi.

Questo, in sintesi, sarebbe il quadro di un collaudato traffico di sostanze stupefacenti, tra Cagliari, Sassari e la Riviera del Corallo. In tutto sono finite in carcere e ai domiciliari 15 persone arrestate dalla polizia di Alghero. Gli inquirenti l'hanno chiamata operazione "Rewind" perché, come ha spiegato la dirigente del commissariato algherese, Claudia Gallo, "è stato come riavvolgere il nastro, fino ad arrivare a una precedente operazione, quella denominata "Mandingo" e che vede come protagonisti i due principali indagati, che sono appunto gli algheresi Corrado Usai, 56 anni, imprenditore della nautica e Gianni Canu, 54 anni, ufficialmente disoccupato. Entrambi hanno continuato a detenere illegalmente cocaina ai fini di spaccio e hanno utilizzato lo stesso modus operandi".

Le indagini prendono il via a fine novembre con pedinamenti e intercettazioni. Nel mirino degli uomini del commissariato c'è Gianni Canu, ufficialmente senza lavoro, ma secondo la polizia, con troppi soldi in tasca. «Fa lo spacciatore al minuto - ha proseguito la dirigente Gallo - abbiamo contato una cinquantina di clienti che lo chiamano mattina, pomeriggio e notte». Corrado Usai avrebbe anticipato i soldi per le partite di droga. Cocaina da Cagliari, dal presunto pusher Francesco Porceddu, 42 anni, che si preoccupava di far arrivare la merce proibita a destinazione, facendo lui stesso da apripista, in macchina sulla 131, per controllare che non ci fossero posti di blocco. Sulla piazza di Alghero, però, giunge una partita di cocaina che non piace ai consumatori (è dura come una pietra) e i rapporti tra Usai e Porceddu si interrompono, anche per via di un controllo della guardia di finanza che costringe a maggiore prudenza. A questo punto Gianni Canu sarebbe andato a caccia di nuovi fornitori ed è qui che emerge il nome di Giuliano Porcu, 42 anni, algherese, con un passato in carcere per l'omicidio nel '99 di Luca Galena.

Il poliziotto Pasqualino Dimaio, 54 anni, originario di Milano ma residente ad Alghero, sempre secondo le indagini, alla vigilia di un servizio coordinato per il contrasto del traffico di stupefacenti avrebbe avvertito del pericolo Corrado Usai. Ora si trova nel carcere sassarese, sospeso dal servizio. A Bancali, oltre Gianni Canu, Corrado Usai e Giuliano Porcu, pure Matteo Ibba, Ivan Stefani, Giosuè Sechi, Giorgia Sechi e Giovanni Berria. Porceddu, invece, si trova nella casa circondariale di Uta. La polizia al momento ha sequestrato circa 800 grammi tra cocaina e eroina.

Caterina Fiori

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