Sono finiti in manette i due autori della violenta aggressione che, il 2 agosto scorso, si era consumata in prossimità di una paninoteca ambulante di Quartu Sant'Elena con vittime alcuni giovani ragazzi.

In arresto un 20enne algerino e di un 30enne cagliaritano di origini marocchine, che avevano trovato rifugio in un casolare nelle campagne dell’agro di Sinnai. Quando i polizotti li hanno raggiunti, i due hanno tentato subito la fuga, resa vana dal tempestivo intervento degli agenti.

Considerati i gravi indizi di colpevolezza a loro carico e il concreto pericolo di fuga, i due sono stati sottoposti al provvedimento di fermo per aver provocato lesioni al volto. Agli stessi soggetti sono state contestate le lesioni aggravate in concorso nei confronti, il porto abusivo di armi proprie e di oggetti atti ad offendere.

I FATTI - Nel corso della nottata del 2 agosto gli agenti delle Volanti del Commissariato di Quartu Sant’Elena e dell’U.P.G.S.P. della Questura di Cagliari erano intervenuti in viale Lungomare del Golfo, dove un gruppo di ragazzi di circa 20 anni aveva riportato varie ferite causate da corpi contundenti e da armi da taglio utilizzate dagli aggressori, i due finiti oggi in manette e che all'epoca dei fatti erano riusciti a fuggire non prima di aver nascosto alcune delle armi utilizzate durante la feroce aggressione.

Le armi erano poi trovate dai poliziotti delle Volanti all’interno di un camper parcheggiato nei pressi della rivendita di panini e appartenente al titolare stesso, un cittadino marocchino da lungo tempo residente a Cagliari. E dalla perquisizione, immediatamente effettuata, era stata rinvenuta una katana lunga 92 cm, così come un frustino, in gergo denominato "zirogna", strumenti utilizzati dagli aggressori per colpire le giovani vittime.

Le successive attività d’indagine svolte dall’Ufficio Investigativo del Commissariato hanno consentito di ricostruire i fatti. In particolare, dagli accertamenti compiuti, è emerso che due del gruppo dei ragazzi feriti, provenienti dalla provincia, al termine di una serata in discoteca erano stati avvicinati da due magrebini i quali con fare minaccioso li avevano pretestuosamente accusati di aver rivolto delle attenzioni alla ragazza di uno di loro, banconiera nella paninoteca.

Gli stessi magrebini, dopo aver sfilato più volte la mascherina dal volto dei ragazzi, spalleggiati da altri connazionali ancora in fase di identificazione, erano poi passati immediatamente alle vie di fatto, prelevando una katana, un frustino ed una mazza da hockey dal camper e scagliandosi con inaudita violenza contro il gruppo di ragazzi, procurando loro diverse ferite lacero contuse.

Un altro ragazzo, presente sul posto, accortosi del grave ed imminente pericolo, aveva cercato di dissuadere i nordafricani, non riuscendo nell’intento e ricevendo, per tutta risposta anche lui, un fendente che gli aveva procurato una profonda ferita al volto.

La ferocia dell’aggressione è stata accertata anche dall’entità delle diverse ferite riportate, all’altezza del capo o altre parti vitali, giusicatr guaribili con prognosi sino a15 giorni.

LE INDAGINI - Le indagini hanno permesso dapprima di identificare gli autori dell'aggresisone, e poi di rintracciarli e arrestarli nella serata di ieri.

Considerati i gravi indizi di colpevolezza a loro carico e il concreto pericolo di fuga, i due sono stati sottoposti al provvedimento di fermo per aver provocato lesioni al volto. Agli stessi soggetti sono state contestate le lesioni aggravate in concorso nei confronti, il porto abusivo di armi proprie e di oggetti atti ad offendere.

Anche il proprietario del chiosco dove erano nascoste le armi e gli oggetti utilizzati duranti l’aggressione è stato denunciato per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere.

Proseguono quindi le indagini per l’individuazione degli altri autori della violenta aggressione.

(Unioneonline/v.l.)
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