Il distretto sanitario di Muravera merita sicuramente approfondimenti: da un anno e mezzo a questa parte è oggetto di tagli sconsiderati e incomprensibili dei servizi ai cittadini.

Nei laboratori di analisi di San Nicolò Gerrei e Villasimius si effettuano i prelievi senza la presenza di un medico dedicato, l'Adi ha subito un drastico ridimensionamento culminato, unico caso in tutta la Asl di Cagliari, con il licenziamento dei tre medici impiegati per questo servizio e con una clamorosa protesta della popolazione costretta a rivolgersi al Tribunale del malato, l'Usca (l'Unita speciale di continuità assistenziale per l'emergenza Covid, ubicata dopo iniziali resistenze all'attivazione dalla direzione del distretto a San Nicolò Gerrei) non è stata messa in condizioni di poter essere operativa non essendo stata dotata né di mezzo di servizio, né di strumentario di base (termometro, termoscanner, sfigmomanometro, saturimetro) ed essendo stati predisposti turni con un solo medico, senza infermiere, che non sarebbe così in ogni caso in grado di rispettare le normative previste per vestizione e svestizione.

E, per concludere, in procinto di esser riavviato il nuovo progetto Adi, il distretto di Muravera, ancora una volta discostandosi da solo da tutto il resto della Asl di Cagliari, non ha avanzato richiesta di medici di Continuità Assistenziale da dedicare a questa attività dimostrando, verosimilmente, di voler persistere nella politica del taglio selvaggio.

Le istituzioni, debitamente informate della situazione, non hanno a loro volta finora mostrato particolare interesse a trovare soluzioni ai problemi del distretto. Ora si è aggiunto, a tutti i disservizi, un morto. Chissà che, come succede di solito in Italia, non serva questo sacrificio umano per sperare in una inversione di rotta.

Andrea Lai

(vicesegretario regionale del Sindacato Medici Italiani)
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