Si cela un vero e proprio giallo internazionale dietro l'azione giudiziaria dei creditori, che nei giorni scorsi ha portato al sequestro nel porto di Oristano delle motonavi Khosrov Bey e General Shikhlinsky, battenti bandiera maltese, appartenenti alla compagnia di navigazione del gruppo Palmali.

L'armatore turco Mansimov Mubariz, 52 anni, nato in Azerbaigian, presidente della compagnia di navigazione con una flotta di oltre 50 navi, e un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari, è in carcere ad Ankara da diversi mesi.

È accusato di avere legami con il movimento Gülen, indicato dal presidente Erdogan come responsabile del fallito colpo di stato del 2016.

Con il suo arresto sono iniziati così anche i guai finanziari per l'armatore che hanno portato al blocco dei pagamenti ai fornitori.

Mansimov Mubariz è, tra gli altri, anche proprietario del canale televisivo Palhaber e della squadra di calcio azera del Khazar Lankaran.

"L'armatore risulta ultimamente irrintracciabile da settimane, ed in questi tre mesi - spiega il comandante della Capitaneria Antonio Frigo - è nata la necessita di assistere gli equipaggi, dopo l'esaurimento del carburante che alimenta i servizi di bordo. I marittimi hanno così chiesto il nostro intervento".

Alcuni componenti dell'equipaggio si sono affacciati al ponte: "Non possiamo parlare di quanto sta accadendo - ha dichiarato uno dei marinai - stiamo bene e ringraziamo per quanto stanno facendo per noi qui al porto di Oristano". Almeno per ora la situazione sulle due navi è tornata alla normalità.

"I componenti degli equipaggi stanno bene anche dal punto di vista sanitario - aggiunge il comandante Antonio Frigo - ma la cosa auspicabile ora è che i creditori vengano soddisfatti al più presto, altrimenti la situazione potrebbe andare avanti per le lunghe sino al termine dell'azione giudiziaria".

Una speranza molto tenue questa, considerando che l'armatore potrebbe rimanere ancora a lungo tempo in carcere e con il rischio concreto che il Governo turco possa anche sequestrare il suo patrimonio.

Le due motonavi erano arrivate al porto di Oristano a metà maggio per scaricare granaglie destinate alle società Sardasementi, Serra mangimi e Sarda semolerie.
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