Arrivano i primi verdetti del Tribunale del Riesame sull'inchiesta Drug&fire (droga e fuoco).

Gli avvocati delle dodici persone finite nei guai per spaccio di droga nei giorni scorsi avevano presentato ricorso chiedendo la revoca degli arresti o una misura alternativa.

I giudici hanno concesso gli arresti domiciliari a Lara Pinna (difesa dall'avvocata Herika Dessì), a Giovanni Antonio Migheli (difeso da Carlo Figus), ad Alessandro Casu (difeso da Fernando Vignes) e a Davide Melis (assistito da Mario Gusi).

È stata rimessa in libertà invece Alice Camedda (assistita da Fernando Vignes), mentre i giudici non si sono ancora pronunciati sul ricorso presentato dall'avvocato Carlo Figus per Fabio Orrù, considerato dagli inquirenti il regista della rete di spaccio che gestiva una gran parte del mercato oristanese della droga.

Oggi intanto sono in programma le udienze per Matteo Zucca e Angelo Erdas (difesi da Fabio Costa), per Patrizio Demartis (difeso da Antonello Casula) e Sandro Mele (assistito da Antonella Piredda). Mentre le udienze per Francesco Spanu (difeso da Pinuccio Motzo e Marcio Martinez) e Cristian Vacca (assistito da Gabriella Cadoni) si terranno nelle prossime settimane.

L'indagine dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Oristano (coordinati dal capitano Francesco Giola) era iniziata un anno fa e ha smascherato un giro di droga gestito da una rete di spacciatori al dettaglio.

Oltre allo spaccio, vengono contestate anche l'estorsione, le lesioni e i danneggiamenti: il recupero crediti per debiti di droga, infatti, passava dalle minacce ai pestaggi fino agli incendi delle auto dei debitori. Ben quattro incendi auto dell'estate scorsa sono riconducibili alla banda di Orrù.

Valeria Pinna
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