Palla, la cagnetta recuperata nelle campagne di Terralba con un cappio stretto intorno al collo, un laccio che le aveva deformato il muso procurandole gravissime ferite. E Freccia, il cagnolino ferito da un arpione e trovato agonizzante alla periferia di Nuoro.

Entrambi gli animali si sono salvati grazie all'amore dei veterinari della Clinica Duemari di Oristano. Sono diventati delle vere e proprie star, e la stessa clinica veterinaria è salita agli onori della cronaca, guadagnandosi migliaia di sostenitori sul web.

Ha moltiplicato a dismisura i suoi followers raccontando con foto e video il percorso di recupero degli animali che prendeva in cura. Randagi compresi, senza alcun tornaconto economico. Ma ora ha deciso di chiudere la pagina social e di smettere di curare i randagi.

Lo ha fatto dopo essere finita nel mirino degli hater ed evidentemente - si evince dal post di commiato - di qualcuno che pretendeva cure gratis per il proprio animale.

La clinica ha reso nota la sua decisione con un post su Facebook, molto polemico: "C'era una volta una clinica veterinaria, che oltre ai clienti paganti cercava di aiutare anche gli animali di nessuno, per fare una cosa bella e perché questo li rendeva felici. Questa cosa da prima sembrò essere molto bella a tutti, poi cominciò a dare fastidio perché uno di quei randagi divenne famoso e raccontò questa cosa a tutti. Divenne di botto così famosa che le intestarono libri e premi e una Onlus, che prese ad aiutare molti animali di nessuno nel mondo. La clinica, diventata famosa, continuò a lavorare come aveva sempre fatto, e ad alcuni la cosa non andò giù. E pensarono che la gentilezza e il buon cuore di quelle persone fosse un obbligo, e pensarono che tutto fosse dovuto. Moltissimi capivano che così non era ma alcuni si permettevano di essere molto poco onesti e gentili, raccontando cose false e cattive. Fu così che i veterinari si arrabbiarono molto e andarono da un avvocato, sentendosi ingiustamente giudicati e maltrattati. E deciso di non raccontare più niente dei loro animali e, tristemente, di non farsi più carico dei randagi. Chiusero la loro vetrina sui social e tornarono a fare quello che sapevano fare meglio, curare con amore gli animalid dei loro clienti, rinunciando a fare del bene ma riprendendo a vivere felici".

Il post ha dato vita a migliaia di reazioni e commenti.

(Unioneonline/L)
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