Uno scontro duro tra accusa e difesa nell'udienza di oggi al processo sul presunto giro di prostituzione al Samaritano di Arborea.

Alla fine il pm Marco De Crescenzo ha chiesto "l’invio del verbale dell’udienza alla Procura per le frasi calunniose della difesa contro i magistrati".

Tutto è iniziato perché avrebbe dovuto testimoniare Rizza Bardi, chiamato dalla difesa di don Giovanni Usai, fondatore della comunità, accusato di favoreggiamento della prostituzione e violenza sessuale. Il testimone non si è presentato, così i difensori Franco Luigi Satta e Anna Maria Uras hanno chiesto al Tribunale di sollecitare la procura per rintracciare Bardi.

"Noi non possiamo cercarlo – ha detto l’avvocata Uras – perché nel 2011 lo abbiamo denunciato, dopo che si era introdotto al Samaritano come falso medico".

Il legale ha ricordato inoltre che "qualche tempo dopo, Bardi fu autorizzato dai magistrati per andare a visitare don Usai quando era ai domiciliari al convento dei Cappuccini".

A quel punto c'è stata la replica piccata del pm che ha ricordato che "la procura non è un ufficio cerca persone".

Infine, la richiesta del pm di trasmettere il verbale dell'udienza alla procura. Il collegio dei giudici, presieduto da Carla Altieri (a latere Elisa Marras e Francesco Mameli) ha respinto la richiesta della difesa e accolto quella del pm.

Il processo, che vede tra gli imputati anche il nigeriano Alphonsus Eze difeso da Carlo Figus (la vittima dei presunti abusi è parte civile con l'avvocata Francesca Ferrai), è stato aggiornato al 21 novembre.
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