In poche ore centinaia di persone hanno donato qualcosa. E dato un contributo importante alla battaglia di Paolo Palumbo. Il ventunenne è stato inserito nell'elenco dei pazienti da sottoporre alla terapia Brainstorm, sperimentata nell'ospedale Hadassa di Gerusalemme.

Ma le cure hanno costi elevati: "Dovremo pagare 500mila euro per la terapia e altri 300 o 400mila euro per le degenze ospedaliere, i viaggi tra Gerusalemme e Oristano e le varie spese mediche. Da soli non siamo capaci di sostenere queste spese". Ed è per questo che è già partita una raccolta fondi online attraverso il sito gofundme.com/aiutiamo-paolo, ma si può donare anche tramite bonifico al seguente codice Iban It33O0310417300000000821022 intestato a Paolo Palumbo, oppure con Paypal brainstormperpaolo@gmail.com.

"Aiutatemi a vivere, aiutatemi ad avere un domani, a poter sognare una famiglia e dei figli", dice Paolo che sarà il primo europeo a sottoporsi al protocollo sperimentale Brainstorm. Vista la giovane età dello chef, le sue condizioni e la relazione del neurologo cagliaritano Vincenzo Mascia, Dimitrios Karussis (inventore della terapia) ha deciso di ammettere Palumbo alla cura. E il ventunenne (che da quattro combatte contro la Sla) farà in qualche modo da apripista perché il ministero della Salute si è già attivato per portare in Italia il protocollo e renderlo disponibile per tutti i malati che soffrono di patologie neurodegenerative.

Già qualche settimana fa il Ministero aveva chiesto approfondimenti sul protocollo (alla fase tre della sperimentazione negli Stati Uniti, in Canada e Israele) all'Agenzia italiana del farmaco e ora si attendono gli esiti di queste valutazioni. Ma secondo indiscrezioni c'è la volontà per insistere su questa strada e dare speranza di miglioramento ai tanti ammalati. La terapia Brainstorm utilizza cellule staminali mesenchimali (prelevate dal midollo osseo) e come ha ricordato il neurologo Vincenzo Mascia "i risultati interessanti per la sicurezza, la tollerabilità e per i miglioramenti clinici".

Valeria Pinna
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