Paolo Palumbo è stato inserito nel programma sperimentale della Brainstorm.

La risposta ufficiale dal centro israeliano è arrivata nei giorni scorsi a Vincenzo Mascia, il neurologo cagliaritano che ha in cura il ventunenne oristanese.

I ripetuti appelli e la grande mobilitazione messa in moto da Paolo iniziano quindi a dare risultati concreti: lo chef, che da quattro anni combatte contro la Sclerosi laterale amiotrofica, nelle prossime settimane dovrebbe volare a Gerusalemme per iniziare la lunga e costosa terapia (dagli 800mila al milione di dollari all’anno).

Mascia ricorda che Paolo è stato inserito nel protocollo per uso compassionevole della cura.

Si tratta di una terapia molto complessa che utilizza cellule staminali mesenchimali (prelevate dal midollo osseo del paziente e poi impiantate sulla stessa persona) e che dovrebbe rallentare il progredire delle malattie degenerative.

Al momento la terapia è ancora in fase di sperimentazione negli Stati Uniti, in Canada e in Israele: "Questi protocolli stanno dando risultati interessanti per la sicurezza, la tollerabilità e per i miglioramenti clinici", aggiunge. Una terapia complessa che comporterà il trasferimento del ventunenne in Israele per un lungo periodo.

"Palumbo è il più giovane malato, è forte e determinato e può reggere viaggio e terapia. Siamo molto fiduciosi - osserva Mascia - entro giugno Paolo potrebbe iniziare".

Un primo risultato è stato raggiunto grazie soprattutto alla caparbietà di Paolo e dei suoi familiari che nelle ultime settimane si sono rivolti a tutte le istituzioni per avere risposte. Il ragazzo ha sempre urlato attraverso il suo comunicatore oculare di voler vivere.

"Se c’è anche una sola possibilità, a 21 anni vale la pena provare".

Il suo appello è rimbalzato fino alla presidenza del Consiglio dei ministri (prima il premier Conte poi al ministro della Sanità Giulia Grillo che lo hanno pure chiamato al telefono) ora si tratta di capire se il governo sarà presente con i fatti. Se il Ministero desse il via libera potrebbe rimborsare le cure, ma questo è un aspetto ancora tutto da definire. Secondo indiscrezioni la Regione sarebbe decisa a sostenere Paolo che, con il suo sciopero della fame e la sua battaglia sta lottando anche per gli altri 6mila malati di Sla.
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