Sette giorni di sciopero della fame. L’oristanese Paolo Palumbo è più forte che mai e deciso a combattere.

Dalla sua casa rilancia la sua protesta perché "in Italia venga portata la terapia sperimentale Brainstorm, unica speranza per i malati di Sclerosi laterale amiotrofica" ripete attraverso il comunicatore oculare con cui da mesi è costretto a esprimersi.

"Nonostante i ripetuti appelli, finora nessuno si è fatto sentire concretamente ma io non mi arrendo. In Italia sono necessari gesti estremi per farsi sentire e questa protesta è l’unico strumento che ho".

La Brainstorm, terapia a base di cellule staminali mesenchimali che agiscono sul sistema nervoso centrale, è ormai alla fase 3 della sperimentazione negli Stati Uniti e in Israele. Il dibattito scientifico è ancora aperto sulla sua sicurezza, ma i risultati dimostrano un ottimo recupero e una regressione della malattia.

"Pensare che dall’altra parte del mondo c’è qualcuno che era nella mia stessa situazione e che oggi grazie alla sperimentazione è tornato alla normalità, mi fa molta rabbia".

In questi giorni dalla sua casa in centro storico, Paolo ha inviato e-mail alle più alte cariche dello stato; ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai vari ministri del governo Conte da Salvini a Di Maio.

"Tutto tace, mi chiedo come avrebbero reagito se una malattia simile avesse toccato qualcuno di loro in prima persona. Cosa stanno pensando? È una vergogna: perché nel nostro Paese bisogna sempre aspettare che succedano tragedie o scandali per trovare soluzioni?".

Gli interrogativi si rincorrono e diventano martellanti davanti a un ragazzo che ama la vita e ci resta aggrappato con tutte le sue forze: "L’unico ad essersi interessato realmente è il presidente della Regione Christian Solinas che sta dimostrando una grandissima sensibilità, ormai abbiamo un rapporto solido e questo mi inorgoglisce".
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