L'Ogliastra sembra un'isola (felice) nell'Isola. Perché nel suo territorio - stando ai dati - non si sono registrati, finora, casi di coronavirus.

La causa va forse vista nella bassa densità demografica? O nel fatto che comunque il distanziamento sociale era già una realtà prima della pandemia? Oppure ancora, tesi assolutamente non confermata a livello scientifico, c'è un legame con gli anticorpi della malaria di cui sono dotati in tanti?

Eppure in molti paesi ogliastrini ci sono tanti centenari e numerosi anziani. Quelli vanno negli orti, che fanno la pasta in casa. "Non sembrano risentire della pandemia - dice Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu -, probabilmente perché da queste parti il distanziamento sociale è la regola: non ci sono condomini, né si viaggia nei mezzi di trasporto pubblici. Inoltre siamo pochi e in paesi distanti tra di loro e si sta molto all'aria aperta".

"Al momento la situazione è felice - commenta Davide Burchi, primo cittadino di Lanusei e presidente della Conferenza socio sanitaria ogliastrina - ma questo non vuol dire che non dobbiamo prepararci. Come sindaco, ma anche come conferenza sociosanitaria dei paesi ogliastrini, abbiamo stipulato una convenzione con un albergo di Lanusei per eventuali positivi che non possono fare la quarantena in casa, o per persone che sono entrate in contatto con positivi".

Sul fronte scientifico, gli esperti non danno conferme sull'eventuale legame tra il virus e gli anticorpi della malaria: "Al momento siamo concentrati sull'emergenza in Sardegna ed è ancora presto per trarre conclusioni di questo tipo - spiega Francesco Cucca, professore di genetica medica dell'università di Sassari e ricercatore di Progenia che esamina il Dna degli ogliastrini - Studieremo meglio questi aspetti quando sarà il momento. Adesso bisogna tenere alta la guardia per evitare che il virus si sviluppi nella nostra Isola e restare a casa".

(Unioneonline/s.s.)
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