Le tredici persone indagate nell'ambito dell'inchiesta relativa alla sparizione di 25mila provette contenenti materiale biologico trafugate nell'agosto 2016 dai laboratori Genos di Perdasdefogu sono comparse di fronte al giudice per l'udienza preliminare Nicola Clivio.

La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Mario Pirastu è stata valutata nulla in quanto viziata da un difetto di notifica. Il procedimento nei suoi confronti sarà quindi stralciato.

Il gup Nicola Clivio ha trasmesso gli atti al pm e sarà fissata una nuova udienza preliminare. Pirastu è difeso dall'avvocato Giovanni Battista Gallus. Accolta la richiesta di Pierluigi Concas, difensore di Maurizio Fossarello, sospettato del reato di peculato, in quanto avrebbe concesso la disponibilità della clinica oculistica, di cui era primario, a ospitare i campioni di Dna a puro titolo personale e in assenza di una convenzione specifica.

Sarà giudicato dal Tribunale di Cagliari, competente per territorio.

Accolta anche la richiesta di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Ercole Perino, 50 anni, ex vicesindaco di Talana, Maurizia Squinzi e Mauro Valsecchi. Escono dall'inchiesta.

Mario Pirastu e la sua collaboratrice Simona Vaccargiu sono sospettati di furto aggravato in concorso per essersi impossessati di 25mila provette contenenti materiale biologico donato da 15mila ogliastrini. Amministratori, consiglieri di Genos e SharDna, medici e collaboratori, sono sospettati a vario titolo di aver trattato illecitamente i dati personali e di non aver tenuto conto dei provvedimenti emessi dal Garante della privacy.
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