Un incontro "aperto e costruttivo", utile per fare il punto "sull'emergenza che affligge l'ospedale di Lanusei". Sono le parole con le quali l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, commenta il vertice che si è svolto oggi in assessorato a Cagliari con i sindaci della Conferenza socio sanitaria territoriale dell'Ogliastra, al quale ha partecipato anche il direttore generale dell'Ats, Fulvio Moirano.

"Le preoccupazioni dei sindaci - spiega Nieddu - sono quelle dei cittadini. Ho voluto dare precise rassicurazioni: non esiste una volontà politica indirizzata alla chiusura dei presidi sanitari dell'Isola, tantomeno l'ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, che eroga servizi indispensabili all'interno di un territorio bellissimo, ma complicato sotto il profilo orografico e dei collegamenti".

L'ospedale di Lanusei (Archivio L'Unione Sarda)
L'ospedale di Lanusei (Archivio L'Unione Sarda)
L'ospedale di Lanusei (Archivio L'Unione Sarda)

Per quanto riguarda in particolare il reparto di ortopedia, poi, "il problema è di origine strutturale ed è dovuto alla carenza di specialisti nell'Isola, che dipende da una programmazione assente da tempo nell'ambito della formazione. Per Lanusei ci siamo attivati da subito per trovare una soluzione, ma le strade vagliate non hanno prodotto alcun risultato. Con i sindaci ho preso l'impegno di fare un nuovo tentativo nelle direzioni già intraprese e di valutare la praticabilità di due nuove opzioni".

Che sono: "Per primo sondare la possibilità di attingere dalle graduatorie degli specialisti ambulatoriali, e poi un bando di gara rivolto alle società e cooperative di medici per la fornitura del personale necessario".

In merito alla carenza dei medici, l'assessore ha concluso: "Ci siamo già attivati per scongiurare che quanto accaduto per il reparto di ortopedia di Lanusei possa ripetersi per la chirurgia, ma confido che l'azione preventiva porti risultati positivi. In ogni caso l'obiettivo è quello di uscire dalla logica emergenziale e dare risposte strutturali al territorio e all'intero sistema sanitario dell'isola, anche portando le nostre istanze sui tavoli nazionali".
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