In mattinata era arrivata una segnalazione per la possibile presenza di un corpo nelle acque di un laghetto artificiale nella zona di Orgosolo. L'allarme ha fatto scattare l'operatività degli inquirenti che da un mese sono impegnati nelle ricerche di Graziano Mesina.

Quindi via alle attività di scandagliamento del lago di Istichiò, località Pradu, con il nucleo sommozzatori dei carabinieri. Sul fondale c'erano carcasse di diverse auto, ma nessun cadavere.

Del resto gli investigatori che lavorano su diverse piste per rintracciare il latitante non considerano l'ipotesi che lui stesso possa essersi tolto la vita, ma la tesi non può essere scartata del tutto.

L'ex primula rossa del banditismo sardo è stato condannato a 30 anni per traffico di droga ma poco prima della conferma da parte della Cassazione ha fatto perdere le proprie tracce. Era il 2 luglio e dal 24 luglio è ritenuto ufficialmente latitante, con le forze dell'ordine che rastrellano casa per casa, ovile per ovile, non solo nell'area di Orgosolo ma anche in Gallura e nel Cagliaritano.

Qualcuno ipotizza che possa essere fuggito all'estero, in Corsica e in Tunisia, altri invece danno per certa una trattiva in corso per contrattare la sua resa al fine di scontare la pena ai domiciliari e non in carcere.

Nel pomeriggio si è svolta anche la perlustrazione dell'invaso di Olai, anche lì nessuna traccia di un corpo segnalato da qualcuno.

Le ricerche comunque riprenderanno domani.

(Unioneonline/s.s.)
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