«Ho appreso con piacere che i sindaci del Nuorese, finalmente, hanno raccolto il mio invito alla mobilitazione in nome del diritto alla salute dei cittadini». La deputata M5S Maria Lapia non fa in tempo a dirsi soddisfatta dopo il vertice sulla crisi della sanità nuorese tra la Conferenza sociosanitaria, i presidenti dei Distretti e la direzione della Assl di Nuoro che le arriva un'altra segnalazione da brivido. «Riguarda il caso di un 83enne ricoverato in Geriatria nel periodo della pandemia e poi deceduto», fa sapere la parlamentare. «Ancora non avevo reso pubblica la vicenda che, se confermata, sarebbe agghiacciante. I familiari hanno sempre avuto difficoltà nell'avere una diagnosi precisa, non riuscivano a parlare al telefono né con il congiunto né con i medici e quando ci sono riusciti, grazie a un avvocato, il paziente li ha implorati di farlo tornare a casa. Alla fine a casa è tornato, con una camicetta da donna. In ospedale non c'erano altri indumenti, perché quelli inviati da casa non sono mai arrivati. Tutto in tempo di Covid».

Le carenze

«Sotto il profilo generale sono preoccupata - prosegue Lapia - perché si è perso tempo prezioso: le mie denunce sulle criticità registrate nel reparto di Chirurgia la più recente quella sull'interruzione delle attività operatorie programmate per mancanza di specialisti, vanno avanti da tempo. Se non si pone rimedio immediatamente a settembre si rischia il collasso». La deputata insiste sulla necessità di una mobilitazione condivisa da tutti gli attori istituzionali. «Alla luce del quadro drammatico in cui versano diversi reparti del San Francesco - sottolinea - è arrivato il momento di fare fronte comune tra tutte le istituzioni perché la richiesta di un'assistenza a misura di cittadino non rimanga lettera morta».

L'azienda

Quanto alla Geriatria la direttrice della Assl Grazia Cattina sostiene che molte criticità siano state risolte: «Da circa due mesi, a seguito di una riorganizzazione dei percorsi interni, voluta e supportata dalla Direzione della Assl, è stata superata l'annosa questione dei pazienti, in particolare delle Unità Operative di Geriatria e di Medicina Interna, ricoverati "in appoggio" negli altri reparti. Ciò consente, da circa due mesi a questa parte, di ricoverare esclusivamente nelle due Unità Operative i pazienti a esse destinati». Soddisfatto il primario facente funzioni Giovanna Ledda: «Il fatto di poter seguire i pazienti ricoverati nei 31 posti letto del reparto è per noi operatori sanitari una conquista. Con la riduzione dei tempi di degenza per ottimizzazione dei tempi interni delle prestazioni diagnostiche, ma soprattutto l'incremento dei percorsi in post dimissione, cosiddette dimissioni protette (quel tipo di dimissione ospedaliera che prevede una continuità di cure attraverso un programma concordato con il medico curante e i servizi territoriali offerti dall'Assl di Nuoro)». Un'équipe, appositamente dedicata, costituita da infermieri e assistenti sociali, supporta le Unità Operative nel prevedere e organizzare, in collaborazione con i distretti socio sanitari (Punto unico di accesso e Unità di valutazione territoriale) i percorsi post-dimissione. «Sono stati presi degli accordi - osserva Cattina - con altre strutture sanitarie al fine di facilitare ai pazienti, nelle fasi post acuzie, i percorsi di cura più idonei che non sono fruibili a domicilio in cure domiciliari integrate». La Assl riconosce che mancano troppi medici al San Francesco, ma - promette la Cattina - è impegnata nei miglioramenti organizzativi che consentono se non di compensare perlomeno mitigare le conseguenze delle pur presenti carenze di organico ed è orgogliosa del lavoro fatto dalla direzione del presidio ospedaliero unico, innanzitutto, dalle unità operative interessate, nonché del distretto per l'impegno speso.

Controreplica

A Mara Lapia le rassicurazioni non bastano. «Non vorrei che anche la mia ultima denuncia sui problemi che investono l'unità operativa di Geriatria, problemi che nonostante le arzigogolate precisazioni della Assl di Nuoro non sono stati smentiti dalla direttrice Grazia Cattina, venisse presa sottogamba. Non ci basta sapere - incalza la parlamentare - che i vertici della sanità nuorese hanno messo in atto nuovi modelli organizzativi, vogliamo che i problemi vengano risolti. Cosa che non sta accadendo perché purtroppo le segnalazioni vanno in senso contrario».

Tonio Pillonca

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